Presidente, Primo Piano
Il Deus ex machina del Pd detta la linea: no rimpasto e Zinga in Regione
Niente rimpasto, ma un patto politico per dare certezze al Paese nel corso della legislatura. Così Goffredo Bettini sul Corriere della sera.
“Il Pd non vuole poltrone o equilibri di potere più vantaggiosi – osserva – piuttosto da tempo indichiamo l’esigenza di un rafforzamento politico e programmatico della coalizione attorno a Conte. Spetta al premier trovare i modi per realizzarlo”. E secondo Bettini, Renzi, Calenda ed Emma Bonino “farebbero bene ad ammettere che i loro singoli progetti non hanno prospettive”; trovino “il modo di unire quell’area, per farla contare in modo costruttivo nell’azione dell’attuale esecutivo. Anche di loro c’è bisogno. È il momento della responsabilità, per un patto politico e programmatico che dia certezze all’Italia nel corso di tutta la legislatura. La destra ha preso un colpo micidiale. Ma se sbagliamo, in un momento può rialzare la testa”. Al premier Conte il consiglio di “utilizzare le risorse europee per cambiare l’Italia, risanando ingiustizie e povertà; guardando al Mezzogiorno”.
“In Liguria la partita era compromessa da tempo. Sansa ha combattuto bene – rileva Bettini – ma davvero non è lì la sostanza del voto, che è stata piuttosto una grande affermazione del Pd e dei suoi candidati nelle regioni fondamentali: Toscana, Campania e Puglia. La verità è che il premier Conte e l’alleanza di governo che lo sostiene hanno salvato il Paese. Il Pd è riconosciuto come il pilastro di tutto il campo democratico. La destra che fino a qualche mese fa sembrava inarrestabile inizia a sgonfiarsi. Ma voglio dire una cosa in più: Giani, De Luca ed Emiliano hanno vinto nettamente anche per un voto disgiunto che è stato possibile grazie ad un profilo unitario del Pd, non respingente. Il Pd è il primo partito italiano. Si diano pace quelli che lo volevano morto. O sostenevano che stavamo sbagliando tutto e ci consideravano subalterni a Di Maio. Tuttavia non gioisco delle difficoltà dei 5Stelle o di altri alleati. Certamente la nuova forza del Pd potrà garantire quel salto di qualità anche da me più volte invocato: una maggiore sintonia tra i partiti di governo, essenziale per ricostruire l’Italia dopo l’emergenza”. (ANSA).
Comments are closed