Roma e Lazio, il monito della scuola: “No alla didattica a fisarmonica”

“Adesso e’ il momento in cui si parla di riapertura prima o dopo il Natale, probabilmente seguira’ il dibattito se le scuole dovranno richiedere o meno dopo i nuovi caso Covid, a seguire le tensioni si sposteranno sui bambini e le maestre delle primarie su come affrontare l’allegria del Carnevale, infine si discutera’ della Pasqua, della primavera e l’estate”.

Cosi’ i Presidenti del Consiglio di Istituto riuniti nel Coordinamento di Roma e Lazio, come riporta l’agenzia Dire (www.dire.it). “Sono discussioni importanti ma si tratta di rimedi sintomatici, di focalizzare i problemi del momento. Per noi non e’ questa la ciclicita’ che deve abbracciare le scuole, ma la stabilita’ di una progettazione che invece manca nel dibattito pubblico. Ad ogni scadenza – Natale, Carnevale, Pasqua – c’e’ e ci sara’ il dibattito sulla fisarmonica della scuola: apro, chiudo, apro, chiudo…

Alla quale diciamo no, perche’ non c’e’ una sola indicazione che aiuti a capire come superare i problemi atavici su cui la scuola si sta avviluppando, le classi pollaio e la carenza del personale docente e Ata, su tutti. Sarebbe necessario avviare, gia’ da adesso, una riflessione sul prossimo esame di maturita’, senza dover giungere a ripensarlo nella seconda meta’ dell’anno scolastico, e rafforzare tutte le buone pratiche che nelle scuole, di qualsiasi ordine e grado, stanno emergendo.

L’ipotesi del presidente Conte di formare un tavolo tecnico di lavoro che coinvolga i presidi, gli amministratori e i responsabili del trasporto locale e’ giusta, perfino doverosa. Ma come Presidenti dei Consigli di Istituto ci aspettiamo uno sguardo piu’ lungo con l’istituzione, il prima possibile, di un confronto ampio e ufficiale che coinvolga le migliori idee per rilanciare e rinforzare l’istituzione scuola, rimettendola al centro del nostro Paese”