Associazioni, L'intervista
L’INTERVISTA – Dionisio Graziosi: “Edilizia nel Lazio, tra Covid e Superbonus”
Intervista a Dionisio Graziosi, Direttore Tecnico per CARI Costruzioni e CG Edilcoop, gruppo di aziende che si occupano di restauri, costruzioni e manutenzioni edili, infrastrutture stradali.
L’emergenza da covid ha causato un brusco rallentamento nelle attività del settore edilizio, arrivando a bloccarle completamente in alcuni casi. Il 2020 ha fatto registrare un calo del 7,4% per quanto riguarda il valore della produzione nelle nuove costruzioni e addirittura del 10,4% per le manutenzioni straordinarie.
Per il 2021 si spera in una ripresa del settore, grazie anche alle agevolazioni offerte dall’ecobonus, ma sembra che anche per il prossimo anno non manchino le criticità.
Facciamo il punto sulla situazione in Italia e nel Lazio con Dionisio Graziosi, Direttore Tecnico per CARI Costruzioni e CG edilcoop, gruppo di aziende che si occupano di restauri, costruzioni e manutenzioni edili, infrastrutture stradali.
Il covid ha inevitabilmente portato ad un rallentamento anche nel settore dell’edilizia e delle opere di interesse pubblico. Quali sono stati i principali disagi che avete riscontrato?
Sicuramente il lockdown è stato il momento più difficile per tutto il settore. Seppur con non poche difficoltà, le nostre attività non si sono mai fermate, avendo in carico la manutenzione di ospedali, strade e servizi. C’è stato, però, un inevitabile rallentamento.
Lavorare è stato molto difficile e dispendioso, abbiamo dovuto mettere in campo tutte le precauzioni per permettere ai nostri dipendenti di continuare ad operare in sicurezza. È stato piuttosto complicato, soprattutto all’inizio, quando era molto difficile reperire i dispositivi di protezione individuale, indispensabili per poter continuare a lavorare, ma oggi devo dire che siamo molto soddisfatti. Continuiamo a mantenere dei protocolli rigidi che ci permettono di operare su tutti i nostri cantieri e negli uffici in assoluta sicurezza, poiché non possiamo permetterci di abbassare la guardia.
Uno dei grandi problemi che riscontriamo ancora oggi è il rapporto con i committenti, soprattutto con quelli pubblici. Gli uffici operano in smart working e, purtroppo, questo rende ancor più difficile un rapporto che già facile non era, con un inevitabile rallentamento di tutte le procedure e, di conseguenza, di tutte le tempistiche.
In questo periodo vi state occupando della manutenzione del manto stradale a grande viabilità del Comune di Roma. Quali sono le principali vie interessate?
Sì, negli ultimi due anni ci siamo occupati della manutenzione delle sedi tranviarie, e in questa fase stiamo operando nella zona di San Basilio, un quartiere nell’area periferica nord-est della Capitale, che si estende a ridosso ed internamente al Grande Raccordo Anulare. Qui stiamo operando un massiccio intervento per riqualificare l’area, partendo proprio dal rifacimento del manto stradale, che in moltissime vie locali risulta fortemente dissestato, con conseguenze negative sulla viabilità e sulla sicurezza dei cittadini che vi transitano quotidianamente.
A detta di alcuni la bocciatura a dicembre del PTPR, il Piano territoriale paesistico della Regione Lazio, ha causato un ulteriore ritardo nella partenza del famoso ecobonus 110%. Può spiegarci in cosa consiste questa agevolazione? Qual è la situazione oggi?
Credo che più che la bocciatura del PTPR, il primo grande problema del superbonus sia rappresentato dalla finanza.
La procedura prevede che siano le imprese ad anticipare gli importi necessari per la realizzazione dei lavori, le imprese del settore, però sono purtroppo in grande difficoltà, colpite da anni di non curanza del settore da parte delle istituzioni, e il sistema bancario non è assolutamente pronto a sostenere le imprese. Diciamo che, forse, in primavera si potrebbe avere il vero start dei lavori legati al superbonus.
Secondo problema, ma non meno importante, è l’approssimazione con cui il settore si è approcciato al superbonus. Una marea di gruppi di professionisti, affaristi vari, rappresentanti di fantomatici fondi pronti a comprare il credito, tutte figure lontanissime da quelle che sono le difficolta del settore.
In una citta come Roma, dove l’abbandono ha reso al citta fatiscente, i cantieri dovrebbero nascere come funghi, ma, purtroppo, chi opera nel settore deve vedersela con le varie sovraintendenze, carte della qualità, vincoli vari, piccoli abusi in attesa di sanatorie (anche da 15 anni) uffici pieni di persone poco competenti, sottodimensionati, in smart working e senza nessuna formazione in merito al superbonus.
Il superbonus è una enorme occasione per il settore e per la riqualificazione urbana, ma il settore non è pronto e non ha le potenzialità per sviluppare davvero le varie attività. Auspichiamo che ci sia una proroga di almeno 3 anni a questa agevolazione, cosi da permettere al settore e alle istituzioni di organizzare al meglio la procedura, che rappresenterebbe una grande boccata d’ossigeno per il comparto e una grande occasione per riqualificare il patrimonio immobiliare italiano.
Quali sono i principali interventi richiesti per ottenere l’ecobonus? State lavorando a qualche progetto di questo tipo?
Gli interventi sono concentrati sul miglioramento sismico degli edifici e sul miglioramento energetico, due tematiche importanti e di grande attualità.
A questi seguono altri interventi definiti trainati relativi alle attività delle singole unità immobiliari.
Il nostro gruppo è impegnato su diversi fronti, confidiamo di aprire entro la primavera almeno 5 cantieri. La nostra struttura lavora già da un paio di anni su questi fronti, e quando è stato annunciato il superbonus abbiamo messo in piedi una struttura operativa di circa 20 tecnici che hanno eseguito la progettazione e la verifica di tutte le pratiche necessarie per l’accesso sia al sismabonus sia all’ecobonus, operiamo in diverse regioni Lazio, Abbruzzo, Toscana e Marche.
Abbiamo alcuni progetti anche molto complessi in fase di partenza, è inutile ribadire che le difficolta sono davvero tante, la diffidenza degli inquilini (tutti hanno dubbi sulla procedura), l’approssimazione e l’impreparazione degli uffici preposti e la grande difficoltà a reperire finanza.
Con un grande lavoro il nostro gruppo è riuscito a mettere in piedi un buon processo con i giusti partner, confidiamo di partire presto con i nostri cantieri
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