Consiglio, Giunta, Presidente, Primo Piano
Lazio, matrimonio Pd-M5S s’ha da fare. E come dote un paio di assessorati
”Dal 2018 abbiamo fatto in Regione un’opposizione utile, scegliendo di essere meno isolazionisti. Allora ci siamo parlati e cercando l’intesa su un programma abbiamo trovato
6-7 punti di incontro. Ora il fatto che l’assessore al bilancio Sartore sia andata al Mef la giunta ha creato un’occasione, ma nulla è deciso”.
La consigliera del M5S alla Regione Lazio Roberta Lombardi parla al Messaggero della possibile intesa del Movimento con il presidente Zingaretti per entrare in maggioranza, precisando, come riporta l’agenzia di stampa AdnKronos, che “l’interlocuzione è aperta ma non c’è fretta, servono una serie di passaggi. So che Zingaretti porterà la cosa in direzione regionale.
Anche noi faremo il punto, ma non decideranno i consiglieri. Nel caso ci sarà una consultazione su Rousseau”.
”Dubito che mi daranno il posto da assessore al Bilancio. La mia storia dimostra che antepongo il M5S. Se è utile do la disponibilità, ma che io faccia l’assessore non è un obbligo”. Ma, sottolinea la Lombardi, l’intesa in Regione non anticipa quella per il sindaco a Roma: “Sono partite separate. Anche se ad agosto abbiamo chiesto agli iscritti se erano d’accordo che dove ci fosse la possibilità ci si alleasse con forze politiche tradizionali.
La risposta è stata positiva ed è già successo, come a Pomigliano. Una decina di gruppi 5s nel Lazio lavora con Pd e centrosinistra per provare delle liste. Se si incontrano programmi e persone si andrà insieme, se ciò non accadrà no”.
“Credo che il nostro avvicinamento non significhi che dobbiamo stare insieme ovunque – spiega la propria posizione l’esponente pentastellato – Roma farà il suo percorso. A me piacerebbe un confronto su un programma con obiettivi comuni, come transizione ecologica o lotta alla corruzione. I nomi arriverebbero dopo. In questo senso si potrebbe pensare a delle primarie della rete progressista”.
Con Virginia Raggi e Roberto Gualtieri? ”Sono nomi che sono stati fatti. Potrebbero sfidarsi con altri”, risponde, affermando che l’idea di correre soli per poi convergere al secondo turno ”non la amo, per me bisogna andare dall’elettore in maniera leale e dirgli questo è il progetto e così possiamo realizzarlo. Però mi rendo conto che, per la storia del M5S e del Pd a Roma, non è detto si riesca a fare’
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