“Sulla costa laziale, da Civitavecchia fino a Gaeta, e’ scattato il fermo pesca biologico, secondo le direttive del ministero delle politiche Agricole, Alimentari e Forestali. Senza entrare nel merito della necessita’ di questi fermi biologici che anzi, sulla costa laziale come sulle altre, risultano indispensabili al ripopolamento delle specie ittiche, desidero pero’ richiamare l’attenzione sulla necessita’ che siano individuate sempre piu’ mirate misure di sostegno che tengano conto delle peculiari necessita’ delle singole marine, di chi si ferma e di chi lavora per supplire alla carenza conseguente ai fermi, anche con il supporto all’individuazione di sistemi innovativi ed eco-sostenibili alla cattura, in modo da arginare il ricorso al pesce estero. Al CAR l’approvvigionamento e la varieta’ del prodotto e’ comunque garantita, poiche’ all’interno del nostro Mercato ittico operano importanti imprese a livello nazionale, imprese fortemente radicate nella realta’ regionale e anche imprese piu’ piccole, ma molto specializzate, legate a tutte le marinerie dell’Italia centrale. Anche dall’Italia del sud arriva molto prodotto. Il consumo di pesce in Italia raggiunge circa 30 chilogrammi pro capite all’anno. Siamo percio’ convinti della necessita’ di promuovere un consumo sano e consapevole di questo nobile prodotto, per far apprezzare sempre piu’ al consumatore finale le indiscutibili qualita’ del fresco italiano rispetto al congelato pescato nell’oceano. In occasione dell’incontro avuto al Mercato Ittico con il Ministro Bellanova, tra le altre questioni, abbiamo anche parlato degli effetti economici della pandemia da Covid, in particolare sul settore ittico e sul suo indotto, primo fra tutti la ristorazione, che a Roma e’ un passaggio fondamentale della catena commerciale ittica. CAR ha promosso diverse iniziative e tra queste quella dedicata alle #pescheriedivicinato, volta ad incoraggiare il consumatore finale al consumo del pesce fresco, in particolare delle tipicita’ dei nostri mari”.
Cosi’ in un comunicato Fabio Massimo Pallottini, direttore generale del Centro Agroalimentare Roma (CAR).