Emanuele Bosi, giovane scrittore castellano, racconta “Il Fuoco di Pietra”

In un momento storico in cui si avverte sempre più la necessità di sognare, il talento del giovane scrittore castellano si presenta al mondo. “Un romanzo di formazione in chiave fantasy”: il primo capitolo di una trilogia che vi incollerà alle pagine, impedendovi di lasciare l’isola di Who’um-Ka-Um.

Viviamo un momento storico difficile. Ci muoviamo nel “qui ed ora”, ovviamente, ma attraversando l’oggi di corsa, senza voltarci indietro. Il fine è abitare un futuro distopico che credevamo distante e che, invece, è già presente. Il Pianeta necessità di fantasia e di sogni. E se davvero, per rispondere alla domanda dell’Idiota di Fedor Dostoevskij, sarà la bellezza a salvare il mondo, non possiamo che affidarci alla creatività dei giovani per provare ad immaginare un domani se non diverso almeno sereno.

Un romanzo di formazione in chiave fantasy”, con queste parole Emanuele Bosi, giovane scrittore castellano, racconta “Il Fuoco di Pietra” (edito da L’Erudita): il suo esordio letterario. Iniziato nel 2013 (quando l’autore aveva solo 14 anni!) e terminato un lustro più tardi, la prima fatica dello studente originario di Roma si articola in una trilogia “in cui gli elementi di un mondo fantastico e i personaggi che vi sono coinvolti evolvono e vengono ad essere osservati in maniera tanto più significativa quanto è maggiore l’età dello scrittore che li ha creati”.

È così che conosciamo Luke Bulery, il protagonista della storia, giovanissimo ragazzo americano a capo di un progetto per la Bank of America di New York. Le vicende in cui è coinvolto mutano radicalmente quando l’aereo su cui si trova per lavoro precipita, una sera, nel bel mezzo dell’Atlantico. Sopravvivono lui, il suo amico Mike Crawford e Emily Powell, una sua dipendente. La fantasia dell’autore subentra lentamente e nel tentativo di mettersi in salvo il trio si ritrova dunque sull’isola di Who’um-Ka-Um, la patria dei Sognatori: una specie in grado di controllare tempo, materia e spazio.

Impreziosito dalla copertina disegnata dallo street artist di fama internazionale Lucamaleonte, “Il Fuoco di Pietra” strizza l’occhio ai più importanti libri fantasy dei nostri tempi: da Harry Potter per arrivare ad Hunger Games. Il “copione” è sempre lo stesso: l’eterna lotta tra il bene e il male che, nella trilogia di Bosi, è rappresentato dagli Oscuri. Sullo sfondo l’Isola di Who’um-Ka-Um: non un semplice ammasso di rocce e vegetazione ma un vero e proprio essere vivente, capace di ritagliarsi un ruolo chiave nella storia.

Giunto già alla sua seconda ristampa, “Il Fuoco di Pietra”, nonostante tutte le limitazioni dovute al Coronavirus, è stato presentato più volte, sia Roma che ai Castelli Romani, oltre che su diversi canali Social, nei quali Emanuele si muove con un’abilità da fare invidia.

Disponibile in tutte le librerie, fisiche e digitali, la prima fatica letteraria di Bosi vi attende per trascinarvi, come i suoi protagonisti, in un’isola spaventosa e affascinante. Sarete capaci di lasciarla? Ma, soprattutto, lo vorrete fare davvero?