Sabato 23, sarà giorno di celebrazione per la storia, per i valori, per gli ideali, per le conquiste che in un secolo – dalla clandestinità e la Resistenza, alle lotte operaie, alle battaglie contro lo stragismo fascista e il terrorismo, dagli sconvolgimenti internazionali per l’imperialismo USA e occidentale, alle nuove possibilità del socialismo e del comunismo internazionale come dimostrano Cuba e il continente latino-americano e parte dell’Est Europa e la Cina – hanno visto i comunisti protagonisti in Italia e nel mondo. Ma questa celebrazione sarà anche festa. Festa politica per una tendenza, che speriamo si affermi anche altrove: quella che vede compagni e compagne assumere dopo riflessione e confronto (o confronto negato), la scelta di essere comunisti, essere sul territorio, proporre idee e azione nel Partito Comunista Italiano. E’ un fatto politico di prima grandezza, per l’area geografica di riferimento, così come per l’intera regione Lazio, che alcune decine di compagni e compagne, giudicando errato il metodo, e la codificazione di un metodo con regole al limite dell’assurdo ( un iscritto si deve “sottomettere” alle decisioni. Una spersonalizzazione della libertà di espressione, all’interno di un partito, che nulla ha a che vedere con il giusto adeguamento al processo delle scelte tramite il centralismo democratico) hanno così scelto di non riconoscersi più in quel partito che si propone sempre più “personale”, e ha fatto scegliere loro due cose importanti. La prima è di non disperdere la loro unità, la loro prassi di essere comunisti nella realtà in cui sono attivi da tanti anni – chi lo era già nel PCI berlingueriano e chi ha acceduto per età anagrafica alla scelta comunista negli ultimi anni – ; la seconda è quella di non volere essere una cellula atomizzata, ma, da comunisti, scegliere un riferimento che quegli ideali e quella prassi coerente è in grado di poter continuare nella azione quotidiana sui temi piccoli e grandi. Il segretario del PCI dell’area, Antonio Pisa, ha così commentato: Il compagno Gianluca Giampa’, unitamente ad altri 20 iscritti di Zagarolo, che noi conoscevamo, da oggi, congiuntamente alla Sezione, ufficialmente aderiscono al nostro Partito. Un rafforzamento importante questo, ed in pieno Covid 19. Frutto ciò, di un lavoro della nostra Sezione di onesta collaborazione con loro pur nella diversità, che nel suo operato sul territorio ha fatto sì che essi maturassero la scelta di fare ingresso nel PCI, avendo compreso a loro spese il tipo di Chiesa a cui stavano dando il loro impegno politico, con la consapevolezza di camminare in salita anche da noi nella direzione della Ricostruzione del PCI. A questo, io, e tutti i compagni della nostra Sezione mandiamo un caloroso ringraziamento.”. Alla soddisfazione per un cammino di impegno futuro affatto facile, i compagni e compagne per voce di Gianluca Giampà così si esprimono: “abbiamo condotto tante iniziative e presenza politica sul territorio. Siamo portatori della nostra esperienza e di come abbiamo perseguito l’attuazione delle idee comuniste. L’abbiamo fatto, grazie al sacrificio, personale e qualche impegno economico, per vedere la presenza comunista come calamita per tante coscienze. Per questo eravamo riusciti a tradurre tutto ciò in una organizzazione territoriale di un partito nazionale. Così pensavamo. Ma siamo stati smentiti dai fatti politici, che reputiamo gravi, del modo di essere di quel partito, molto personalistico e affatto attento ai compagni e compagne di base. Ci abbiamo messo del tempo, e dopo battaglie interne impossibili, abbiamo assunto la decisione di riversare la nostra forza, la nostra capacità di azione in un progetto politico più aderente a noi: la Ricostruzione del Partito Comunista Italiano”. Tutto questo, strato di sentimenti e di vite è alla base dell’evento per la celebrazione dei cento anni del PCI. Promosso dall’organizzazione Prenestina-Casilina e sotto l’egida del PCI Lazio. All’evento online (per accedere telefonare al 3202326869, o al 0685388331) interverranno il sindaco di Zagarolo, Emanuela Panzironi, il Tesoriere nazionale Ugo Moro, Walter Tucci della Direzione nazionale, e il segretario del Partito Comunista Italiano, Mauro Alboresi. La sezione, che per l’occasione sarà inaugurata in una nuova sede in via Calandrelli 6, a pochi passi da Palazzo Rospigliosi nel centro di Zaragolo, sarà ben rappresentata dal motto di Antonio Gramsci scelto per l’evento: “Istruitevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra intelligenza. Agitatevi, perché avremo bisogno di tutto il nostro entusiasmo. Organizzatevi, perché avremo bisogno di tutta la nostra forza”. Del resto, questo rafforzamento, ora si propone sulla scena politica e sociale per essere riferimento dei lavoratori e di tutti i cittadini, con una potenza di una sessantina di iscritti comunisti.