Mai come in questo momento guardare all’Oriente è imprescindibile per capire gli equilibri politico-economici sempre più in bilico, se non addirittura sconvolti. Diventa dunque quasi un’urgenza carpire realtà e segreti di quella porzione, immensa, di mondo con gli occhi di una grande scrittrice come Dacia Maraini che nel libro “Sguardo a Oriente”, pubblicato da Marlin editore, racconta memorie e reportage di un continente tanto affascinante quanto contraddittorio.
Una raccolta di memorie su Afghanistan, Cina, Corea, Giappone, India, Iran, Siria, Tibet, Turchia, Vietnam e Yemen curata da Michelangelo La Luna, ordinario di Lingue e letterature italiane negli Stati Uniti (The University of Rhode Island). Nel volume, ricco di ricordi e testi per la prima volta raccolti in modo organico, emerge il ritmo narrativo impresso dalla grande scrittrice, che ama viaggiare e raccontare le vicende di Paesi lontani.
Tra i suoi compagni di viaggio, Maria Callas, Alberto Moravia e Pier Paolo Pasolini. In particolare, il continente asiatico è visto dagli occhi di chi è attento alle bellezze naturali ma soprattutto alla condizione umana e sociale della popolazione. In questo viaggio negli anni e nelle sensazioni, che si trasformano in scrittura, un’attenzione speciale è riservata a temi attuali come la coraggiosa protesta delle donne afghane contro le restrizioni imposte dal regime talebano.