PRESENTAZIONE A ROMA DEL ROMANZO “LA SIGNORINA E L’AMORE”

ROMA – La storia di un amore proibito in una struggente Napoli. Il dramma del fascismo fino al trauma della guerra. Venerdì 8 luglio, alle 18:00, a Villa Leopardi, a Roma, alla Biblioteca Villa Leopardi (Via Makallè, interno parco), in uno spazio all’aperto, si presenta il romanzo storico “La signorina e l’amore” di Giovanna Mozzillo, Marlin editore. Dialoga con l’autrice il giornalista e storico Mario Avagliano, direttore editoriale di Marlin. Sono previsti i saluti, in rappresentanza della dottoressa Alessandra Tucci, responsabile della Biblioteca, della responsabile delle attività culturali di Villa Leopardi: la dottoressa Rosamaria Facciolo. È tornato in libreria e negli store online il romanzo “La signorina e l’amore” di Giovanna Mozzillo, vent’anni dopo la prima uscita grazie a Marlin editore, con introduzione di Mario Avagliano e nella quarta di copertina un commento di Raffaele La Capria, appena scomparso. Si tratta di un testo che non si lascia dimenticare perché, al tempo stesso, testimonianza su un passato prossimo spesso accantonato e commossa riflessione sull’amore e sulla morte. «Da dove nasce il mio romanzo? La mia prima esigenza è stata quella di far rivivere mia zia Rosella, che tanto mi ha dato. Un’altra esigenza è stata quella di raccontare la storia della mia famiglia e dei valori che mi ha trasmesso. E poi, soprattutto, ho voluto resuscitare la realtà di allora perché, anche se non è passato nemmeno un secolo, tutto attorno a noi è cambiato come se fossero trascorsi mille anni. Inoltre, desideravo rappresentare Napoli in tutta la sua incantata bellezza», spiega Giovanna Mozzillo.
«Nel narrare di un amore proibito ma irrinunciabile nella Napoli del fascismo e della guerra, questo romanzo sa offrirci un ritratto, dolente o ammiccante, ma sempre verissimo, dell’epoca in cui la borghesia, benché arroccata nei propri privilegi, indulgeva senza remore al sentimentalismo delle canzoni del tenore Tito Schipa. Un libro in grado di riscattare quella carenza di “narrativa borghese” che caratterizza la letteratura partenopea» (Raffaele La Capria, quarta di copertina).