Il 26 ottobre scorso si è svolto l’attesoincontro tra EUR Spa e le organizzazioni sindacali FP CGIL, CISL FP e UIL PA. L’incontro, sollecitato dalle federazioni di categoria aveva lo scopo di verificare le condizioni per una possibile revoca dello stato di agitazione in corso, dichiarato per la carenza di relazioni sindacali e per la decisione, unilaterale da perte dell’azienda, guidata dall’ad Angela Cosselu, di non rispettare la contrattazione integrativa preesistente. Nello specifico, l’ad aveva più volte dichiarato che non sarebbe stato finanziato il welfare aziendale oltre a non riconoscere alcun premio di risultato al personale dipendente.”Abbiamo accolto con grande soddisfazione la notizia riportata dai quotidiani qualche giorno fa per l’aumento di capitale, di ben 93 milioni di Euro, deliberato il 14 ottobre dall’assemblea straordinaria degli azionisti di EUR Spa. I due soci, Ministero dell’Economia e delle Finanze, che detiene il 90% delle quote societarie, e Roma Capitale, che detiene il restante 10%, hanno tenuto conto dell’importanza strategica della società, che non può essere ridotta alla sola gestione immobiliare dell’importante patrimonio edilizio di proprietà ma che può rappresentare un vero e proprio volano per l’economia della Capitale e del Lazio. Un risultato ottenuto, come riconosciuto anche dall’amministratore delegato nelle dichiarazioni rilasciate alla stampa, grazie al lavoro di tutti i dipendenti di EUR Spa”, hanno commentato Giancarlo Cenciarelli (Fp Cgil Roma e Lazio), Andrea Ladogana (Cisl Fp Roma Capitale Rieti) e Andrea Morichini (Uil Pa Roma e Lazio), in una nota congiunta.”Dopo queste notizie e dopo le parole della dottoressa Cosselu”, hanno proseguito i sindacalisti, “ci saremmo aspettati un tavolo sindacale più disponibile e meno rigido, rispetto ai precedenti, nell’affrontare il nodo irrisolto del welfare aziendale. Ricordiamo che questo istituto contrattuale è stato introdotto nel 2018, finanziato con risorse destinate in precedenza ad altre indennità contrattuali a cui le lavoratrici e i lavoratori hanno rinunciato, e che nell’anno 2021 è stato contrattato per dare giusto riconoscimento dell’impegno dei dipendenti. Invece, ancora una volta, nel 2022 l’azienda si è presentata al tavolo con un’offerta da saldi di fine stagione e per giunta non trattabile. Un’offerta che appare come una autentica presa in giro per i dipendenti dell’azienda che si troverebbero ad affrontare l’avanzata feroce dell’inflazione, oramai certificata oltre il 10%, non con delle risorse in più ma con un taglio inaccettabile al loro reddito annuale. A questo va aggiunto il sostanziale taglio al lavoro straordinario che si sta operando con rimodulazioni dell’orario di lavoro dei dipendenti conseguito anche al di fuori dei normali percorsi previsti dal contratto collettivo nazionale”.”E non è una questione di vincoli, ma di scelte sbagliate visto che l’azienda ha deciso di assumere due nuovi dirigenti ed un quadro, mentre spendeva centinaia di migliaia di euro per consulenze esterne, di cui, fino a ieri, non sembrava essercene bisogno. Ciò significa che se, quando serve, la EUR Spa ottiene o una vigorosa iniezione di risorse economiche, grazie all’impegno e alla serietà di tutti, quando invece si tratta di onorare un contratto decentrato, confermando gli stanziamenti dell’anno precedente, decide di tagliare sul personale”.“Questa situazione non può essere più tollerata. Fino ad oggi lo stato di agitazione è stato tenuto in attesa, perché speravamo di avere interlocutori che avessero la contezza di come questi istituti fossero nati e di come e perché si fossero evoluti così nell’azienda. Purtroppo siamo costretti a prendere atto di avere una controparte che loda le maestranze sui quotidiani e poi le vorrebbe umiliare nella contrattazione aziendale. La dignità delle lavoratrici e dei lavoratori non può essere calpestata impoverendoli oltre misura. Inoltre malgrado l’Azienda, già da luglio 2022, abbia approvato una nuova macrostruttura i lavoratori, ad oggi, non hanno ancora ricevuto la comunicazione su quelle che dovranno essere le singole funzioni e attività da svolgere a seguito di questa riorganizzazione, con una percezione di svilimento del ruolo e delle professionalità di ognuno. Questo ci impone di inasprire lo stato di agitazione e proseguire con la vertenza sindacale con più forza e determinazione, iniziando a programmare anche presidi sotto le sedi degli azionisti”, hanno concluso i rappresentanti di Fp Cgil Roma e Lazio, Cisl Fp Roma Capitale Rieti e Uil Pa Roma e Lazio.