“Voglio portare concretezza in Regione. Sono stato al vertice di organizzazioni internazionali complesse. Ho fatto dell’ascolto e della concretezza il mio mandato.
E non da oggi, ma a partire dalla mia prima esperienza di gestione, a soli 37 anni, dell’Ospedale Sant’Andrea, allora una cattedrale nel deserto che ha poi raggiunto vette di eccellenza.
Il metodo, in Regione, sarà lo stesso. Ho tante relazioni in questo territorio e mi ha sorpreso l’assenza di dialogo e ascolto con le categorie. Chi ha l’ambizione di assumersi questa grande responsabilità deve prenderne atto. Non si può governare la complessità senza ascolto. Non si può rispondere alle sfide senza condivisione. La mia preoccupazione in tal senso è grande. La trasparenza, poi, è fondamentale per andare avanti. E questa sarà la mia grande costante.
L’aumento dell’Irpef voluto dalla giunta Zingaretti in campagna elettorale è preoccupante. Un regalo di Natale inaspettato che è segno di una situazione di grande crisi.
Di contro, l’assurdo è che tante risorse esistenti non vengono utilizzate. Da qui si deve partire. La realtà è che c’è stata un’assoluta assenza di governo della nostra regione. Alcune zone del nostro territorio sono completamente trascurate e abbandonate, vi assicuro che troppi sono gli appelli su questo.
In dieci anni di governo non si può non aver tracciato almeno una rotta. Dei segnali concreti dovevano arrivare, ma non è giunto nulla.
Il Covid non è stato risolto da un solo attore, su questo Alessio D’Amato continua a vendersi come un ‘one man show’. Tutti abbiamo contribuito. E lo sa bene il candidato D’Amato, così come i cittadini del Lazio.
C’è un’involuzione nel quadro logistico dei trasporti. Le corse regionali sono diminuite rispetto a 10-15 anni fa.
Èd è questa mancanza di visione dell’amministrazione uscente che mi ha portato a scendere in campo.
Dobbiamo investire sul lavoro e sui giovani. Le imprese devono essere aiutate. Insieme possiamo riconnettere il tessuto sociale e aiutare concretamente chi sta scivolando verso la povertà. Dobbiamo lavorare verso la transizione digitale.
Dobbiamo snellire la burocrazia. Il rapporto con le camere di commercio è essenziale. Non dobbiamo vergognarci di copiare le buone prassi delle altre regioni.
Dobbiamo lavorare nei primi 100 giorni insieme. I decreti attuativi del Testo Unico del Commercio sono una priorità. Serve il massimo impegno per un dialogo e una vera collaborazione con le Camere di Commercio e con le associazioni di categoria su formazione, fondi europei, legalità e lotta all’abusivismo.
Un’accelerazione sulle infrastrutture, da quelle già finanziate come l’ampliamento della Roma-Latina a quelle da completare come la Orte-Civitavecchia. Un vero impegno anche a incrementare le frequenze della Roma-Lido e a raddoppiare il binario della Roma-Viterbo. Impegno per una valorizzazione dei CAT (centri di assistenza tecnica) di formazione, aggiornamento e valorizzazione delle risorse umane, nonché su bandi e finanziamenti alle imprese.
Massima disponibilità per le deleghe a Roma Capitale, una volta approvate le leggi speciali di riforma.
Ma anche un grande impegno per portare l’Expo 2030 a Roma e per far sì che il Giubileo sia un’occasione di rilancio per tutto il territorio regionale.
Oggi, che celebriamo una vittoria dello Stato contro la criminalita’ organizzata, penso al subpontino e a Roma, dove non mancano tali fenomeni. La lotta alla mafia sarà per me una priorità..
Serve davvero un’azione corale, una visione. Ci vuole credibilità. Dobbiamo essere seri”. Così Francesco Rocca all’odierno incontro di Confcommercio Lazio.