Lavoro, settori strategici e diritto allo studio: il futuro del Politecnico di Torino nell’intervista del rettore Saracco a Nova
Il Politecnico del futuro? “Un Ateneo al servizio del paese”. Le insidie sull’arrivo di Intel e Italvolt in Italia e in Piemonte? “Il Paese deve imparare a dare risposte sistemiche”. E le Olimpiadi 2026? “Credo che la logica in un periodo di crisi come quello odierno porterà il Piemonte a rientrare nei Giochi. E’ un intervista a tutto campo quella rilasciata dal rettore del Politecnico di Torino Guido Saracco ad un anno dalla fine del suo mandato.
Il Rettore, ad un anno dalla scadenza del suo mandato, ha ripercorso i risultati raggiunti dall’Ateneo, a partire dal successo del ‘modello startup’. Nel 2019 l’incubatore interno del Politecnico è stato premiato come il migliore a partenariato pubblico al mondo. Inoltre, di recente l’Ateneo ha investito anche sulle startup del settore aerospaziale con il progetto Esa Bic che punta ad avere un centinaio di realtà del settore entro i prossimi cinque anni.
Sempre nel settore aerospaziale è il progetto di corso Marche che punta a diventare una vera e propria ‘Città dell’aerospazio’. Qui il Politecnico sta investendo molto con uno spazio di 12 mila metriquadri dedicato ai laboratori di ricerca, posizionati a fianco di realtà centrali del settore come Leonardo, Altec e Thales Alenia Space.
L’Ateneo è poi molto attivo nel settore energetico. Qualche anno fa è nato l’Energy center dedicato esclusivamente agli studi legati all’energia. Inoltre, in autunno debutterà il primo master dedicato alle tecnologie ad idrogeno che sarà guidato proprio dal Politecnico di Torino. Secondo il rettore Saracco, “l’idrogeno avrà un ruolo importante nei prossimi anni, nonostante la decisione dell’Unione europea sull’elettrico: che ha molti difetti. Penso già soltanto alle materie prime e alle batterie. In generale, rischiamo di andare in crisi sotto vari punti di vista”. Secondo Saracco bisognerebbe seguire l’esempio del Giappone puntando ad un’impostazione di neutralità tecnologica.
Il Politecnico ha poi cercato di affrontare anche le problematiche relative all’accesso allo studio e ai posti letto per gli studenti fuori sede. “Io sono molto sensibile a questo personalmente – ha affermato Saracco -. Ritengo sia sensato per un Paese come il nostro che non debba esistere nessuna barriera all’ingresso dell’università. Occorre riuscire ad ampliare la zona di non tassazione aiuta molto. E sul problema posti letto, noi abbiamo investito e investiremo nella costruzione di nuove strutture e allo stesso tempo lavoreremo sul progetto di gestione degli alloggi sfitti”.
Il rettore si è poi soffermato su alcuni casi legati al territorio Piemontese e Torinese. Si tratta di Intel, Italvolt e le Olimpiadi 2026. Su Intel e Italvolt, due realtà industriali che rischiano di non vedere la luce in Piemonte, Saracco ha sottolineato che, “su Intel, questo paese deve imparare a dare delle risposte sistemiche. Dovremmo imparare a valorizzare la tripla elica composta dalla collaborazione tra politica, industria, università e centri di ricerca. Mentre, su Italvolt, occorrerebbe rivoluzione la rete elettrica dell’insediamento di Ivrea”. Sulle Olimpiadi 2026, dove Torino potrebbe tornare in carreggiata, il rettore del Politecnico ha auspicato che “la logica prevalga sul campanilismo. Credo che la logica in un periodo di crisi come quello odierno porterà al successo dell’operazione che vede il Piemonte rientrare nei Giochi”.
Infine, Saracco ha sottolineato il suo lascito più importante come rettore: “Abbiamo lavorato in modo che l’università si prefigga il risultato di creare posti di lavoro. Non si era mai detto prima: è qualcosa di nuovo ed è importante oggi”.