Eleonora Mattia, consigliera regionale del Lazio uscente, ha scelto di ricandidarsi nelle liste del Partito democratico al fianco di Alessio D’Amato “perché il Lazio – dice – è la terra in cui sono nata e cresciuta. È la mia storia, sono le strade in cui ho imparato a camminare, quelle in cui ho inciampato e dove mi sono rialzata. Sono i miei ricordi, il mio presente, ciò che verrà. Il Lazio è il mio impegno professionale, pubblico e politico, da Consigliera e Presidente della IX Commissione Lavoro, formazione, politiche giovanili, pari opportunità, istruzione, diritto allo studio del Consiglio Regionale del Lazio e, ancora prima, da Vice Sindaca della mia Città, Valmontone. È dove ho scelto di stare perché convinta che possa essere modello di vivibilità, opportunità e rinnovamento per tutte e tutti. È dove ho scelto di lottare per un lavoro dignitoso, per le donne, per i giovani, per l’istruzione accessibile, per le bambine e i bambini”.
Consigliera Mattia, “La mia Regione sei tu” è il suo manifesto elettorale e in cima alle sue priorità ci sono sempre stati i diritti delle donne, delle bambine e dei bambini e dei giovani, il lavoro e le pari opportunità. “Assolutamente sì. Sono stata la prima firmataria della legge regionale in materia di promozione della parità salariale, il sostegno dell’occupazione e dell’imprenditoria femminile di qualità nonché per la valorizzazione delle competenze delle donne. Una legge pensata per sostenere il protagonismo, i talenti, le competenze e ove necessario le fragilità, per combattere dalla radice le discriminazioni di genere accompagnando le donne che hanno subito violenza in percorsi di autonomia e affermando la piena e libera partecipazione delle donne nella società. E’ necessario continuare nella piena applicazione della legge investendo in politiche attive del lavoro, per garantire occupazione stabile e di qualità e invertire il trend della disoccupazione femminile, anche tramite gli sportelli donna – alcuni dei quali già attivi- in tutti i centri per l’impiego. Solo così possiamo sostenere il bilancio delle competenze e la formazione altamente specializzata, gli incentivi all’imprenditorialità femminile e il sostegno alle libere professioniste e alle donne in condizioni di fragilità. Bilancio di genere per uno sguardo attento su tutte le politiche pubbliche messe in campo. Voglio continuare a lavorare per dare piena rappresentanza e rappresentatività nei luoghi decisionali per una nuova declinazione del potere e proseguire nel cammino virtuoso del contrasto alla violenza di genere che ha coniugato prevenzione e sensibilizzazione, attraverso strumenti concreti per accompagnare percorsi di fuoriuscita dalla violenza. Penso, ad esempio al gratuito patrocinio e al contributo per gli orfani di femminicidio, passando per il potenziamento della rete dei CAV (centri anti violenza) e delle Case rifugio. Sempre per le donne mi sono battuta, con un mio emendamento all’ultima legge di bilancio, per la norma sulla medicina di genere e per innalzare l’età massima di accesso alla PMA (procreazione medicalmente assistita) con donazione di gameti femminili presso le strutture pubbliche”.
Quali le sue idee per le nuove generazioni? “Fondamentale è continuare nella piena applicazione della legge regionale sul sistema integrato di educazione e istruzione 0/6 anni, di cui sono stata madrina; nella direzione del progressivo abbattimento delle rette dei nidi, della costruzione di nuove infrastrutture e della regolamentazione di servizi sperimentali e integrativi per venire incontro alle esigenze di tutti e aumentare l’offerta, raggiungendo così gli standard europei. Fondamentali poi sono gli investimenti sugli strumenti di conciliazione, come i buoni per l’acquisto di servizi di baby-sitting o di indennizzo per i caregiver, che hanno trovato già le prime applicazioni nella Regione Lazio. Una legge contro le diseguaglianze e la povertà educativa che ha messo al centro le bambine e i bambini come portatori dei diritti di oggi, e non di domani. E ancora, dobbiamo prenderci cura dei nostri adolescenti anche sulla loro salute mentale, attraverso un importante investimento che consenta di lavorare sulla prevenzione del disagio giovanile e, in particolare, dei disturbi alimentari. Vogliamo costruire città in grado di offrire degli spazi, fisici e non, in cui sviluppare talenti e coltivare i cittadini e le cittadine del futuro, mettendo al centro del dibattito pubblico e dell’azione politica i bisogni e i desideri dei giovani, dei bambini e delle bambine, come portatori di diritti del presente e non del futuro”.
E, poi, c’è anche la tutela e la dignità del lavoro. “Certamente. Vogliamo continuare nella direzione – già intrapresa in questi cinque anni di legislatura – del rimettere il lavoro al centro delle priorità politiche, seguendo un modello di crescita sostenibile per un mercato che sia inclusivo, paritario, sicuro e accessibile e sostenga nuova occupazione, stabile e di qualità, e garantisca i livelli di sicurezza sui luoghi di lavoro. Abbiamo fortemente voluto la legge regionale sull’equo compenso e la norma sul sostegno all’associazionismo tra professionisti, ordinistici e non. Le leggi sulla qualità del lavoro nei contratti pubblici e sulla tutela della salute e sicurezza sul lavoro, ma anche le tante battaglie condotte per la tutela dei nuovi lavoratori e dei nuovi diritti, come ad esempio le leggi su gig economy e contrasto al lavoro irregolare e sfruttamento in agricoltura. Nella mia Commissione abbiamo seguito le vicende di Alitalia e Amazon come pure decine di altre crisi aziendali, in piena sinergia tra Regione, parti sociali, datori e lavoratori. Vogliamo proseguire sulla strada tracciata affinché tutti i lavoratori e tutte le lavoratrici abbiano strumenti adeguati ad affrontare le sfide, presenti e future, di un mercato del lavoro che cambia velocemente, ma non può e non deve lasciare indietro nessuno”.