VIAGGIO NEL COMPLOTTISMO CON “MUSIC PARANOIA”

Il cospirazionismo non passa mai di moda, come si è visto anche negli ultimi tempi. Non solo: si nutre e ramifica come fosse un corpo a parte, sebbene spesso i fatti siano così lampanti da non lasciare dubbi. Anche il mondo della musica ha le sue tesi complottistiche, come ricorda “Music paranoia”, una sorta di manuale su come sia nati, spesso dal nulla, miti e leggende attorno a personaggi famosi dello spettacolo.

Il libro, scritto con un tocco ironico da Epìsch Porzioni e pubblicato da Il Castello marchio Chinaski Edizioni, è un tuffo in una sorta di universo parallelo: l’autore si addentra in oltre 50 casi di musicisti dagli Anni ’60 ai giorni nostri, evidenziando un filo conduttore che lega teorie cospirazioniste, leggende metropolitane, politica, società e internet. Tanto per fare qualche esempio: dal misterioso incidente in moto di Bob Dylan alla celebre teoria per cui Paul McCartney sarebbe morto e poi sostituito da un sosia.

Dal presunto omicidio di Kurt Cobain all’affiliazione di Britney Spears con la Cia, passando per riti satanici, massonerie e la società segreta degli Illuminati. Insomma, di tutto e di più per un volume che ha il merito di non prendersi mai sul serio e di ‘giocare’ con la materia con uno sguardo sempre critico e competente.