MEDIORIENTE, FOAD AODI (AMSI) A RADIO CUSANO: “CHE RUOLO HA OGGI L’ONU? UN PALAZZO A NEW YORK DOVE I CAPI DI STATO FANNO I LORO BEI DISCORSI”
“È sicuramente una situazione molto grave, un morto non ha né colore, né religione, non deve esserci distinzione tra l’uno e l’altro. Per questo ci siamo attivati, come facciamo purtroppo in tutti i conflitti aperti, con i nostri medici dell’AMSI o dell’Unione medica Euro Mediterranea”.
Così è intervenuto sulla situazione tra Israele e Palestina, Foad Aodi, Presidente dell’AMSI- Associazione Medici di origine Straniera in Italia, durante la trasmissione radio “L’Italia s’è desta” su Radio Cusano Campus.
“La situazione sanitaria e umanitaria, per quanto riguarda Cisgiordania, Palestina o Gaza, è grave”, ha spiegato Aodi. “Manca l’elettricità in alcuni ospedali e sappiamo bene quanto sia importante la corrente per una struttura sanitaria. Mancano i medicinali, non ci sono posti in rianimazione e su 35 ospedali e centri medici si stima che siano in funzione parzialmente circa solo 20”.
Foad Aodi si è fatto portavoce di alcune precise richieste: “Tanti direttori di ospedali mi hanno chiesto di far arrivare in Italia il nostro appello. Tramite la vostra preziosa trasmissione, ci tengo a rilanciare il nostro messaggio: vogliamo il cessate il fuoco, un corridoio sanitario umanitario e un processo diplomatico per due stati e due popoli, perché con le armi non si arriva da nessuna parte. Noi abbiamo bisogno di pace”.
Il Presidente dell’AMSI ha proseguito: “Il rischio di malattie infettive è alto. Colera, patologie dermatologiche, i medici devono operare senza anestesia. Per curare i feriti si utilizza l’aceto, non c’è l’alcol, siamo arrivati a questo punto”. Si è poi parlato delle scelte che sono costretti a intraprendere i medici nei territori palestinesi: “Si arriva a dire fate entrare questo piuttosto che l’altro, si scelgono i pazienti più gravi per non farli morire”.
Sulle responsabilità degli organi internazionali: “Uno fra tutti l’ONU, l’unico in grado anche per statuto, di non dico fermare le guerre, ma proporsi come soggetto che decide, appunto, se fare un corridoio sanitario, di dare ai medici gli strumenti, l’energia, la luce, gli anestetici. Questo non per salvare i membri di Hamas – ha sottolineato Foad Aodi – ma per curare le persone che finiscono sotto le bombe. Che ruolo ha oggi l’ONU? Un palazzo a New York dove i capi di stato fanno i loro bei discorsi e tutto finisce lì?”.
E sempre sull’Onu, Aodi ha ricordato: “In questi ultimi 20 anni l’ONU ha perso potere. Ha perso potere anche l’Organizzazione Mondiale della Sanità, la situazione è peggiorata con la pandemia. Queste organizzazioni devono essere di sostegno per tutti i popoli senza distinzioni e senza condizioni. Devono essere indipendenti dal punto di vista politico ed economico. Noi, come medici, siamo ambasciatori del dialogo interculturale, interreligioso e di tutto, ma non entriamo nella valutazione politica perché altrimenti non saremmo credibili, ma possiamo dire che purtroppo manca un’organizzazione internazionale che possa aggregare e dare ordine e calma. Purtroppo ultimamente parlano solo le armi, vediamo in Russia e Ucraina”.
In merito all’operato del nostro Paese in relazione alle decisioni prese dalla UE, “Mi fa molto piacere che il nostro governo dia sempre una posizione al di sopra delle parti, trasparente e indipendente. In Europa purtroppo c’è un tifo da stadio. Stiamo vedendo che in tanti paesi il governo ha una posizione e il popolo ne ha un’altra, vorrei però che tutti e due siano uniti come posizione tifando a favore della pace. Per questo l’Europa si è indebolita molto, non ha una voce unitaria perché decidono sempre le politiche interne di ogni paese e questo purtroppo è un danno enorme per l’immagine dell’Europa”, ha concluso il Presidente dell’AMSI Foad Aodi.