“IL CINEMA DI MICHAEL CIMINO”, MONOGRAFIA DI UN GRANDE REGISTA

Un’opera che non può mancare agli amanti del grande cinema. Sempre disponibile in libreria e nei negozi online il saggio scritto da Giampiero Frasca e  pubblicato da Gremese su uno dei più celebri registi del cinema americano a cavallo tra gli anni Settanta e Ottanta: Michael Cimino. Una lettura consigliata in concomitanza con l’uscita nelle sale cinematografiche, a 45 anni di distanza, della versione restaurata di uno dei suoi film più premiati e discussi: “Il cacciatore”.

“Il cinema di Michael Cimino” è una completa monografia dedicata ad un artista colto e ambizioso – che con il suo cinema ha suscitato aspri dibattiti – e che ha avuto, nell’arco di un paio di anni, tanto una rapidissima ascesa quanto un’altrettanto repentina caduta: dai cinque Oscar de “Il Cacciatore” al flop commerciale de “I cancelli del cielo“, che ha sancito simbolicamente la chiusura di un’epoca, causando all’autore un ostracismo inflessibile da parte dei produttori e accelerando la fine della sua carriera.

Cimino incarnava una figura di artista molto particolare, colto e visionario, un perfezionista che sconfinava nella paranoia, fautore di un cinema che era frutto di una sintesi suprema tra l’enfasi spettacolare della Hollywood classica e una concezione personale di grandissima originalità. Eccentrico e testardo, Cimino ha fallito per la sua diversità rispetto ai grandi nomi della New Hollywood: isolato e ambizioso, arrogante perché orgogliosamente convinto dei propri mezzi, ossessivo al punto da rasentare la patologia. Il suo cinema candidamente anacronistico, fatto di ampie strutture narrative e di una maniacale direzione di attori e comparse, non ha lasciato mai indifferenti ma ha determinato sempre aspri dibattiti e polemiche, perfino nei pochi anni del grande successo internazionale.

Il volume – arricchito da numerose illustrazioni e concluso da un’intervista al regista, inedita in volume – si pone l’obiettivo di analizzarne accuratamente l’opera, oltrepassando l’aneddotica scandalistica che ha condizionato l’obiettività di molti giudizi sul suo cinema e sulla sua vita.