TISO (CONFEURO) “NO A STRAPOTERE MULTINAZIONALI, UE DA RIFONDARE”

Andrea Tiso, presidente nazionale Confeuro, la Confederazione degli agricoltori Europei e del Mondo, è intervenuto ai microfoni della trasmissione “Gli Inascoltabili”, in onda su Radio Roma Sound Fm90. All’interno del contenitore di politica e attualità, ormai divenuto punto di riferimento dell’etere capitolino, si è parlato di comparto primario, proteste degli agricoltori, operato delle istituzioni per risollevare la crisi di piccoli e medi produttori, e prezzi dei prodotti alle stelle. Per i consumatori infatti, fare la spesa sta diventando sempre più un lusso mentre gli agricoltori prendono le briciole dalla vendita da prodotti come la frutta e la verdura, proveniente dalla loro terra.

Presidente Tiso, quali sono le cause di questa contraddizione? “Purtroppo siamo di fronte a un sistema non equilibrato, in cui l’agricoltore rappresenta l’anello debole della filiera agroalimentare, penalizzato peraltro da un cambiamento climatico sempre più pericoloso che sta avendo effetti deleteri sui raccolti e sulle produzioni. Senza considerare i pesanti incrementi dei costi di produzioni che hanno messo e stanno mettendo gli agricoltori in ginocchio. C’è poi una altra questione fondamentale: lo strapotere economico e contrattuale della grande distribuzione organizzata, che impone di fatto al comparto primario determinati prezzi di vendita, insostenibili per i piccoli e medi agricoltori. Per capirci: il processo alimentare mondiale è come una clessidra: da un lato, miliardi di consumatori, dall’altro milioni di produttori agricoli mentre al centro, c’è un imbuto rappresentato dalla GDO, costituita da poche multinazionali che governano il settore agroalimentare e sostanzialmente determinano nel mondo i prezzi del settore. Siamo di fronte a una concentrazione di potere, che fa il bello e il cattivo tempo sulla alimentazione mondiale, e che i governi nazionali faticano a regolamentare. Con il risultato che i cittadini pagano sempre di più, gli agricoltori sempre di meno e le multinazionali aumentano esponenzialmente i profitti. Una logica distorta e assai pericolosa”.

Come fare, dunque? “Noi stiamo cercando – continua il presidente Confeuro – di far comprendere alle istituzioni italiane che bisogna riparte dal basso, dalla tutela della terra, dalla piccola e media impresa, ripartire dai mercati contadini, cercando di bypassare tutta la rete centrale che dal produttore porta al grande supermercato, cercando di contrastare tutti quei fenomeni negativi di cui parlavo poc’anzi e di far recuperare all’agricoltore stesso quel reddito agricolo che gli consente di sopravvivere. Questo, tuttavia, rappresenta un sistema marginale perché orami la maggior parte delle aziende agricole produce grandi derrate alimentari che devono necessariamente avere uno sbocco sulla grande distribuzione organizzata. Sta lì il problema reale”.

Secondo il presidente Tiso dunque una soluzione vera alla crisi attuale dei protagonisti del settore primario sarebbe legata a una più ficcante e concreta regolamentazione dell’azione e della l’attività delle multinazionali. E, in questa direzione, l’Unione Europea dovrebbe avere un ruolo prioritario. Ue che a giugno ha vissuto le elezioni per il rinnovo del mandato ma che dopo praticamente 5 mesi è ancora alla fase delle nomine: “Uno stallo davvero grave e preoccupante, dimostrazione di quanto la Ue sia un mostro burocratico-amministrativo da rifondare – ha confermato Andrea Tiso -. A mio giudizio, infatti, l’Europa è di fronte a un bivio molto serio: o si sviluppa ulteriormente il concetto di unione dal punto di vista delle politiche fiscali, produttive, energetiche, industriali, e istituzionali, o qui si rischia di essere totalmente succubi della grandi potenze mondiali: dagli USA alla Russia, dalla Cina al Sudamerica”.