“Un sogno chiamato Ciampino. Una storia d’amore nella città che nasce” (Luigi Pellegrini Editore) è l’ultima opera di Lina Furfaro, presentatata Ciampino, presso la Sala Consiliare “P. Nenni”, nell’ambito della rassegna culturale “I Martedì della Pro Loco”.
“Il libro che ho scritto – spiega Lina Furfaro – vuole contribuire alla crescita dell’identità di Ciampino, che, nato come Comune nel 1974, proprio quest’anno festeggia i suoi 50 anni di autonomia. Il romanzo racconta le vicende di due coppie: Dino e Giulia, prima, Giuseppe e Lorena poi, che vivono eventi rilevanti accaduti sul territorio. La storia non si concentra sulle guerre o sulle battaglie, ma sulle vicissitudini quotidiane delle persone, sui loro sentimenti e sulle loro percezioni. Per questo, ho consultato archivi, la Biblioteca Nazionale di Firenze, le bibliografie di riferimento, ma soprattutto ho svolto numerose interviste con cittadini adulti che hanno potuto offrire le loro testimonianze dirette. Grazie alla voce dei protagonisti, ho cercato di cogliere i loro stati d’animo e di trasferire le emozioni che ho vissuto durante le conversazioni, cercando di restituirle attraverso la scrittura”.
Il racconto inizia con un giovane Pier Paolo Pasolini, che nel 1951 arriva a Ciampino dalla capitale, con il treno, per insegnare nella locale Scuola Media “F. Petrarca”. Vive la periferia romana, che di lì a poco lo porterà a scrivere delle borgate e della piccolissima borghesia, creando un legame indissolubile tra la sua figura e Ciampino. Da lì, la narrazione si sposta al 1925 e procede passo dopo passo, fino al secondo dopoguerra, accennando all’importanza della stazione ferroviaria e alla storia dell’aeroporto che, proiettando il paese a livelli di importanza nazionale, ha cambiato il volto di Ciampino. Vengono anche descritte le imprese dell’ingegnere Umberto Nobile, la distilleria e il Collegio Femminile del Sacro Cuore di Gesù, che accoglieva le ragazze del luogo e che più tardi divenne rifugio per gli sfollati della Seconda Guerra Mondiale.
Questo romanzo narra la trasformazione sociale di Ciampino nel corso degli anni, descrivendo i profondi cambiamenti: da realtà contadina, con campi sterrati e vigneti, a un centro urbano che oggi rivendica il suo posto nella storia. Ciampino, infatti, è progressivamente diventata il punto di riferimento tra i Castelli Romani e la Capitale. I protagonisti, attraverso la loro relazione sentimentale, vivono e affrontano le sfide di un contesto in rapida trasformazione e modernizzazione. La città stessa si adatta ai veloci cambiamenti della società. La storia si intreccia con la crescita urbana e sociale di Ciampino, con il tentativo di realizzare la città-giardino. L’amore tra i protagonisti non è solo un legame sentimentale, ma diventa una metafora della nascita della città. La vicenda coinvolge la collettività, testimoniando come la vita individuale e sociale possano evolversi parallelamente.
Il romanzo va oltre la semplice storia delle due coppie: è anche una riflessione sulla trasformazione sociale e urbana di una cittadina italiana in un periodo di grande fermento. La città di Ciampino, con la sua evoluzione, diventa protagonista, mentre l’amore rappresenta la speranza di affrontare le difficoltà.
Aggiunge ancora Lina Furfaro: “Un sogno chiamato Ciampino vuole anche essere un omaggio alla città per i suoi 50 anni di autonomia, una celebrazione della sua storia. Le vicende umane e sentimentali emergono con forza, dando vita a una riflessione intensa sulla natura umana e sulla sua condizione. Il romanzo vuole essere anche uno stimolo per i giovani a ricercare e continuare a scrivere la storia di Ciampino, raccontando di quegli abitanti che, con la loro vita, contribuiscono a costruire l’identità storica del paese. Il libro è scritto al passato, ma con lo sguardo rivolto al futuro, consapevole delle radici che vuole rafforzare, fortificando l’identità di Ciampino e facendo emergere la bellezza e l’amore per la città e per i suoi protagonisti”.