E’ in libreria “Lego. Storia dei mattoncini colorati e dei loro mondi infiniti”, edito da Diarkos e scritto da Marco Trevisan, un autentico viaggio emozionale (e non solo) in un universo che attrae milioni di persone. Per primi vennero i mattoncini in legno di betulla dipinti a mano; poi quelli in plastica colorata con cui generazioni di ragazzini hanno costruito castelli, galeoni, case fatate, automobili, astronavi e robot. Poi fu la volta dei parchi di divertimento (Legoland), dei campionati mondiali di costruzioni, addirittura dei film e dei videogiochi.
Quella della Lego, neologismo coniato dal danese che significa “giocare bene”, è una storia che riguarda tutti: chi non ci ha giocato almeno una volta per dare vita, pezzo dopo pezzo, a universi narrativi di propria invenzione? Fondata in Danimarca nel 1932 dalla famiglia Kristiansen, questa è la storia di un successo planetario: si tratta, infatti, della terza fabbrica di giocattoli al mondo. Eppure i Lego, nella loro evoluzione, sono rimasti sempre se stessi, senza mai smarrire la propria identità e la propria inesauribile carica di creatività e di febbrile operosità. Come in un romanzo d’avventura, Marco Trevisan ci porta alla scoperta degli infiniti mondi che hanno colorato le vite di tutti noi. Mattoncino dopo mattoncino.
Marco Trevisan, classe 1966, è giornalista freelance e scrittore. Per Diarkos ha pubblicato Pasolini. L’uomo che conosceva il futuro (2021), Nikola Tesla. Un genio moderno (2022), Banksy. Vita, opere e segreti di un artista ribelle (2023) e Il Premio Strega. Storia del trofeo letterario più famoso d’Italia raccontata anno per anno (2024).
