Nasce il comitato a sostegno dell’economia circolare e contro il termovalorizzatore di Roma

“Nasce oggi un comitato – Coordinamento territoriale economia circolare – a sostegno dell’economia circolare, per tentare di fermare le proposte che ci proiettano nel passato, come quella di insediamento di un nuovo ecomostro come l’inceneritore di Roma, con proposte alternative adeguate alle norme e a salvaguardia delle esigenze di Territori e Comunità. Le adesioni raggiungono centinaia di presenze.
Legare l’emergenza dello smaltimento rifiuti con la proposta di un inceneritore è una scusa. Come al solito l’emergenza è strumento per garantire grandi profitti, che si generano risparmiando sui costi di manutenzione, sulla sicurezza del lavoro, sull’efficienza, conducendo procedure poco trasparenti. Il Commissariamento, più di tutti gli strumenti di emergenza precedenti, priva di senso un Piano regionale rifiuti che recepiva il quadro normativo nazionale e Ue. Proprio dall’Ue è per direttiva (il c.d. Pacchetto Economia Circolare 2018) discende l’esigenza di dismissione dell’incenerimento, per promuovere il recupero materia.
Le procedure commissariali non stanno garantendo alcuna partecipazione e trasparenza. I Sindaci, anche del Pd, oggi protestano contro le decisioni del Commissario Gualtieri: del loro stesso partito. Servono soluzioni alternative e con un sistema basato sulla raccolta preventiva dell’organico, il compostaggio aerobico di piccola e media taglia – che contrariamente a biogas e biometano deve realizzare impianti di dimensioni ridotte, senza favorire alcun grande business – la conversione a recupero materia degli impianti di trattamento dell’indifferenziato, si uscirebbe in massimo due anni dalla crisi, con costi che non supererebbero i 200 milioni di euro.
Questo fa da contraltare alla proposta dell’inceneritore che si sta portando avanti, che non potrà essere in funzione prima dei 6-7 anni, con costi pari a circa 700 milioni di euro, necessitano di molto indifferenziato e lasciando nel disagio le strade e i lavoratori, producendo diossine e ceneri tossiche, contraddicendo il quadro normativo e caricando i costi dell’energia termica, che non verrà venduta perché dovrebbe essere subito usata con teleriscaldamento per centrali termiche o aria condizionata – che a Roma come in tutto il Lazio non si usano h24 e per 12 mesi l’anno – è necessariamente caricherà sulla tari dei cittadini le sue matematiche perdite, sulle istituzioni e sulle casse pubbliche o danni ambientali e sulla salute che necessariamente determinerà”

Tina Balì (candidata alle prossime elezioni regionali, Capolista e Sindacalista CGIL-FLAI), Alessandra Zeppieri (candidata alle prossime elezioni regionali e assessore alla pubblica istruzione del Comune di Albano Laziale), Marco Cacciatore (candidato alle prossime elezioni regionali, presidente della Commissione Rifiuti Regione Lazio, che ha messo nero su bianco queste proposte al Commissario Gualtieri senza ottenere risposta)