REGIONALI LAZIO, REA: “QUALCUNO NEL CENTRODESTRA HA VOLUTO FARCI FUORI”
“Purtroppo, ci troviamo qui oggi, fuori dalle elezioni regionali del Lazio, nonostante avessimo tutte le carte in regola per partecipare alla competizione elettorale, a causa dei meccanismi di una politica che ha il potere di decidere la vita o la morte di un partito emergente quale è Rivoluzione Ecologista Animalista”. Con queste parole, il segretario nazionale Rea, Gabriella Caramanica, ha aperto la conferenza stampa, organizzata a Roma: “In questi giorni il nostro impegno sarebbe dovuto essere finalizzato alla nostra campagna elettorale per Lazio 2023. Un percorso ben ponderato, forti della nostra struttura formata da figure valide e politicamente preparate. In breve tempo – ha detto Gabriella Caramanica – infatti siamo stati in grado di formare una lista completa di validi candidati, di raccogliere ben 2640 firme e preparare un programma di tutto rispetto. Un percorso, il nostro, stoppato sul nascere da parte di chi evidentemente non vedeva la nostra presenza di buon occhio. Vi chiederete cosa è successo e sono qui per chiarire i motivi che ci hanno privato della possibilità di partecipare democraticamente a queste regionali”. Il segretario nazionale Rea ha aggiunto: “A nostro giudizio, siamo di fronte a una sorta di disegno scientemente portato avanti giorno dopo giorno fino a non permetterci, per la ristrettezza dei tempi che in ultimo erano riusciti a riservarci, a poter stringere nessun altro apparentamento con altre forze politiche opposte al centrodestra che, quale partito trasversale, avremmo potuto avere. In questa vicenda abbiamo avuto sempre un unico interlocutore nella dirigenza regionale di un importante partito che non mostrò alcun elemento ostativo alla nostra entrata nella coalizione di centrodestra, anzi si dimostrò disponibile a fissarci nell’immediato un appuntamento col candidato presidente Francesco Rocca, appuntamento che abbiamo atteso per giorni sollecitato con diverse telefonate e messaggi whatsapp che risultano essere stati letti da Rocca ma senza riscontro. A fronte di questo silenzio tombale è emersa quindi l’urgente necessità di chiedere spiegazioni sulle ragioni di un mutismo che effettivamente stava diventando per noi pericoloso senza ottenere purtroppo risposta convincente e concreta: ma chi aveva voluto spingerci a questa attesa alla fine per noi deleteria? Forse da parte nostra troppa buona fede, dall’altra invece l’arguzia di volerci fare fuori. Secondo alcuni ben informati, invece, la nostra squalifica sarebbe stata sentenziata da altri ambienti politici del centrodestra, che non avrebbero visto di buon occhio la nostra posizione mediatica di replica all’emendamento sulla caccia selvaggia in città. O forse, più semplicemente non eravamo graditi al candidato presidente Rocca? E che dicono i partiti minori della coalizione che avrebbero considerato il nostro partito come un antagonista pericoloso? E già perché noi in effetti saremmo stati per loro una scatola con sorpresa. Di qui evidentemente la decisione collegiale di tenerci fuori”. Caramanica ha concluso: “Avevamo scelto il centrodestra in quanto ritenevamo di poter svolgere attività moderatrice – soprattutto sulla tematica animalista che allo stato dei fatti il centrodestra non riesce a ben gestire -, con la finalità di attuare una politica nuova, scevra da inciuci e giochi di palazzo. Trasparenza, coerenza, correttezza sono i principi sui quali si basa il nostro partito ma che stridono con l’attuale politica. Per questo siamo stati messi al muro ma il popolo degli elettori è con noi. Noi non molliamo e ci stiamo preparando per le prossime amministrative in alcuni comuni del Lazio: qualche politico oggi ai vertici se ne dovrà pur fare una ragione”.