Elisabetta Vitone è bella, bellissima. Bionda, biondissima ed è qui per abbattere ogni stereotipo sulla donna-oca. Avvocato, specializzata in diritto civile e finanziario, siede nel cda di una importante società di intermediazione finanziaria, insegna diritto bancario in una prestigiosa Università privata, scrive su svariate ed autorevoli riviste giuridico- scientifiche, autrice di numerosi volumi già best seller, ha partecipato alla stesura di un codice di procedura civile. Ex modella, vanta una specializzazione in fashion law (diritto della moda) ed è il legale di Modelle Italia per tutelare tutte le modelle e le fotomodelle dell’agenzia sul territorio nazionale. Membro della onlus “avvocato di strada” da sempre si batte per i diritti dei più deboli. Mamma di due bimbi ed innamoratissima del suo (come dice lei) quasi marito Stefano suo compagno di vita e di professione.
In una società che si proclama così moderna e tanto attenta ai temi dell’inclusione ancora esistono i pregiudizi sulle belle donne?
“Assolutamente sì. La società in questo non si è evoluta affatto, nonostante ci vogliono far credere il contrario, nonostante si lotti per la parità uomo-donna il maschilismo, il sessismo ed il patriarcato restano ancora sovrani. Se sei una bella donna devi necessariamente essere stupida e superficiale non è concepibile che tu sia anche intelligente e preparata. Come se una virtù escludesse l’altra, una legge non scritta ma che va avanti da che mondo è mondo. Essere bella significa fare il doppio della fatica per essere credibile (se poi sei bionda e vestita di rosa anche il triplo, ride) vedere sorrisetti degli uomini con cui ti misuri (e che molto spesso lasci anche perdenti), sentire sussurrare malignità dalle donne e dalle colleghe meno belle e meno realizzate, avere avances continue soprattutto dagli uomini più ricchi e potenti che danno per scontato tu possa cadere ai loro piedi per il loro conto in banca o per la loro posizione e così via…sembra niente, ma sono cose quotidiane, fastidiose con cui però poi impari a convivere. Sai che è così e sai che non lo puoi cambiare. All’inizio mi infastidiva, ma ora sono abituata e ci rido anche su. Per gli uomini tutto questo non esiste. Se un professionista è anche un bell’uomo nessuno penserà che solo perché è bello è incapace, anzi viene ammirato. Di una donna, invece, si fa molta fatica a digerire il contrario. Per il sesso maschile resta un grande smacco essere superati da una donna, specie se è una bella donna. E per una bella donna, soprattutto quando, come me, raggiunge posizioni di rilievo, resta difficile emanciparsi dall’idea “sta lì perché è andata a letto con, perché l’avrà data a, perché se la fa con…”. Una ricerca americana sul tema ha, infatti, accertato che la bellezza femminile influisce negativamente sulla percezione delle qualità lavorative di una donna. Le belle donne sono ritenute meno affidabili. Insomma il connubio bellezza-intelligenza non viene perdonato dalla società né dagli uomini né dalle donne meno virtuose”.
Sei mai stata vittima di molestie o body sharing?
“Molestie praticamente sempre in ambito lavorativo e non. Ovviamente niente di pesante, ma comunque molto fastidiose. Mi riferisco ad esempio alle molestie verbali, al fischiettare al passaggio, alle frasi sussurrate, ai clacson che suonano e alle gentilezze non fini a se stesse e tanto altro. Ma anche, come ho detto sopra, ai sorrisetti quando arrivo in udienza o siedo in riunione – di quelli ah ecco la classica bella e senza cervello-, alle prepotenze nell’imporsi come possibile corteggiatore solo perché si è danaroso, si ha un ruolo di rilievo e la conseguente sicurezza che la donna, proprio perché bella alias di poco spessore, ci sta e quindi il consequenziale disprezzo quando capiscono che non è così con me. Ho scoperto spesso che alcuni colleghi millantavano storie con me, notti passate insieme, fidanzamenti e, a volte, addirittura che fossi io a volerli e loro a respingermi (ride). Quando mi presentano come relatrice ai convegno, quando tengo un webinar, quando faccio gli esami, quando entra un nuovo cliente allo studio e si trova davanti me vedo sempre un certo stupore, ricordo ancora un uomo che mi disse “davvero sei avvocato? No è che in genere gli avvocati hanno tutt’altro aspetto (ride). Body sharing invece no, a parte il dirmi che sono rifatta o trovare un pelo nell’uovo del tipo “si bella ma ha i capelli spezzati “ (ride), devo dire che sui social sono per lo più molto apprezzata e seguita. Gli haters (la maggior parte femminili) si limitano a spiare ossessivamente senza commentare o, come ho detto sopra, a sottolineare cose irrilevanti ( hai lo smalto sbeccato) e si consolano pensando io usi photoshop salvo poi rimanere male se posto un video che, appunto, non può essere modificato e rende reale ciò che per loro è una costruzione virtuale. Poi, per carità, il ritocco foto per correggere delle imperfezioni fotografiche lo usiamo tutti io per prima, ma di certo non mi cambio i connotati. Ma di questo non mi importa, io sono una persona dalla grande autostima (a limite dell’irritante), molto sicura di me ( forse anche troppo), mi piaccio davvero tantissimo ( credo si veda ride) ed infatti amo mostrarmi, essendo anche parecchio narcisa ed esibizionista. Il mio telefono ha più di 50000 foto e video ed i miei canali social viaggiano a due foto al secondo ( ride). So che non si può piacere a tutti, ma a me basta piacermi e piacere a chi mi piace, tutto il resto mi scivola addosso e questo mi rende “invincibile” .
Veniamo alla tua carriera, ultimamente sei stata alla ribalta per aver vinto una causa difficile contro una multinazionale e ti occupi dei diritti dei più deboli. Come nasce questa scelta?
“Ho sempre odiato i prepotenti. Ho fatto la pratica forense all’Avvocatura dello Stato, difendendo, appunto, lo Stato ovvero la parte forte del rapporto con il privato cittadino. Divenuta avvocato sono passata dall’altra parte della barricata, del resto ho sempre detto che sarei voluta essere una specie di Robin Hood “ rubare” ai ricchi per dare ai poveri e questa è diventata la mia missione. Siamo in un mondo in cui i potenti hanno la strada spianata e la povera gente deve fare davvero tanta fatica per vedere riconosciuti i propri diritti o anche semplicemente per avere giustizia. Molto spesso non hanno i fondi e si lasciano sottomettere, vere e proprie vittime di soprusi. Ecco queste sono le cose che non sopporto. Mi spendo con tutta me stessa per combattere le prepotenze e far avere giustizia a chi la merita davvero. Ultimamente, poi, mi sono data al diritto dei consumatori e sto patrocinando molte cause contro i grandi colossi della telefonia, energia, metano etc etc per far valere i diritti del singolo spesso e volentieri letteralmente violati. Non è raro incappare in vere e proprie truffe ai danni dei poveri consumatori raggirati ed ingannati”.
Davvero interessante e molto attuale, cosa ti ha spinto in questo settore?
“Oltre i mie principi già abbondantemente espressi, le esperienze personali. Sovente mi sono trovata io personalmente davanti a voci bollette inesatte, offerte attivate di servizi mai richiesti, caparre trattenute indebitamente, resi di prodotti non rimborsati e così via. Ogni volta se chiamavo il servizio clienti come semplice cittadino ricevevo il ben servito: una pessima assistenza, scortesia, assenza di chiarezza, senza riuscire ad ottenere nulla. Se invece mi presentavo come avvocato o procedevo con una semplice lettera/diffida la situazione si capovolgeva: trovavo un servizio super recettivo, gentile e veloce. Le cose cambiavano radicalmente ed ottenevo quanto richiesto anche nell’arco di poche ore. Così ho iniziato a farci caso: queste grandi multinazionali (ovviamente non tutte) agiscono spesso così ti rimpallano, ti sfiniscono con ore ed ore di attesa telefonica, hanno un servizio clienti pessimo, pongono tanta burocrazia e rendono ogni reclamo un rompicapo magari anche (e soprattutto) su piccole somme spingendo, di conseguenza, il povero consumatore a pagare ciò che non gli è dovuto (del resto chi andrebbe per un addebito di 20 euro da un avvocato per far causa? Chi per 5 euro in più su una bolletta perde un’ora al telefono con il call center) pagano e basta e così 20 qua 50 là ci si arricchisce alle spalle della povera gente. Ma io non ci sto”.
E poi la passione per la toga e la moda, raccontaci.
“Bè la moda è stata sempre la mia passione, ancora tutt’oggi lo shopping insieme allo sport rappresentano i miei hobbies preferiti. Adoro lo stile, adoro tutto quello che fa tendenza, il griffato, i must have, le cose iconiche. Ho un passato come modella ed ancora oggi (quando ho tempo) faccio shooting e sfilate ( in realtà me le propongono ma non ci vado mai, perché non riesco). La passione per il diritto, invece, è venuta dopo. Arrivata all’università, scegliendo legge per caso (volevo fare lettere e avevo opzionato anche medicina), il diritto mi ha letteralmente stregato e mi sono laureata in tempi brevi e con il massimo dei voti. Mi sono specializzata in diversi settori e messo su uno studio tutto mio. Ovviamente con il master in diritto della moda ho coniugato le mie due grandi passioni e così sono diventata una modella avvocato delle modelle ( ride). Il diritto mi piace tanto, è così logico, tutto collegato, è una scienza che si evolve con i tempi ed i costumi sociali ed antropologici. In mutazione continua, ha molto a che fare con l’animo umano e con i principi fondamentali. Moderno ma allo stesso tempo con radici antiche. Ecco perché amo tanto il mio lavoro ogni caso nuovo è una sfida in cui posso misurarmi, ogni causa comporta uno studio differente e conoscenze diverse e sempre nuove. Serve studiare tanto tanto. Non c’è mai nulla di scontato e/o routinario.
Ed ancora la società, i libri, le riviste, l’impegno all’università, ma dove trovi tutta questa energia e soprattutto il tempo per tutto?
“Eh limitando un pò il tempo libero, ma non rinunciando a niente. Basta avere tanta organizzazione e si riesce a far tutto, a volte lavorando anche di notte. Un grazie speciale va al mio compagno di vita Stefano, avvocato ed autore anche lui di libri giuridici, che mi aiuta nella gestione del lavoro e della famiglia.
La società è stato un altro obiettivo raggiunto a poco a poco: sono entrata come semplice socia in un progetto ed ora siedo nel consiglio di amministrazione di una solida azienda. Un progetto innovativo che va molto bene, offriamo servizi di intermediazione finanziaria, facciamo contratti, transazioni, analizziamo mutui , prestiti, investimenti sempre, anche qui, dalla parte del consumatore. In questo caso particolare la tutela è contro eccessivi tassi di interesse o clausole troppo vessatorie che possono proporre banche, assicurazioni et similia. Le pubblicazioni, invece, di cui sono autrice con il mio compagno, rispondono a logiche differenti. Abbiamo cercato di fare qualcosa di innovativo e diverso dal classico volume teorico. Abbiamo creato dei libri dal taglio pratico dove sia il professionista che il neolaureato, possono trovare un vero e proprio supporto per affrontare le più disparate situazioni giuridiche dal decreto ingiuntivo, al pignoramento presso terzi, dall’esecuzione al vero e proprio processo civile. Sono libri intuitivi e moderni che hanno avuto un grandissimo successo proprio perché diversi. Più volte best seller e già in ristampa. Un vero orgoglio per me.
In ultimo la partecipazione alla stesura di un Codice di procedura civile che è il massimo strumento del giurista. Un onore ed un’emozione. Scrivo poi continui articoli su disparte riviste tecnico-giuridiche. L’incarico all’Università, invece, è una novità da pochi mesi. Essendo specializzata in una branca del diritto particolare che è quello bancario, insegno e preparo studenti e professionisti operando principalmente in streaming, così devo muovermi il meno possibile e preparo le lezioni ed esami ritagliandomi appositi spazi. Si tratta di una Università online.
Una frase che ti rappresenta?
“Per aspera ad astra” che letteralmente vuol dire dalle difficoltà alle stelle, perché tutti i miei traguardi me li sono guadagnati con il sudore della mia fronte e spesso in situazioni di grande difficoltà, senza dire grazie a nessuno ed è la cosa che in assoluto più mi gratifica. Nonostante ciò non mi sento mai arrivata e sono sempre pronta a nuove sfide ed aperta a nuove esperienze. Come dice un famoso detto Apache”Se guardo indietro sono pieno di Gratitudine. Se guardo avanti sono pieno di Visioni. Se guardo in alto sono pieno di Forza. Se guardo dentro sono pieno di Pace “