“IL PONTE SULLA SENNA” NUOVO ROMANZO DI MASSIMO TARAS

Un giallo dai mille risvolti che non può non appassionare. Un viaggio nell’animo umano intriso di passione e capacità narrativa. E’ in libreria “Il Ponte sulla Senna” di Massimo Taras, edito da Marlin nella collana Vulcano. Nella Parigi del 1948, dopo l’incubo dell’occupazione nazista, si incontrano e scontrano le vicende di quattro persone dalla natura e i sentimenti più disparati: Leonardo Ranieri, giovane pittore fiorentino che tutti chiamano Mirò; Isabel Gómez, affascinante modella spagnola dotata di un’indole fortemente passionale, ma dal passato tormentato; Gilbert Gauthier, maestro d’arte all’Académie du Peintre, la più prestigiosa scuola d’arte di Parigi; e Natan Kowalski, clochard di origini polacche, dal vissuto tragico e inespresso. Mirò resta folgorato dalla bellezza di Isabel e tra loro nasce un’intensa e tormentata storia d’amore, apparentemente impossibile. Isabel, infatti, nasconde a Mirò il suo legame sentimentalmente con il maestro Gilbert, uomo violento e senza scrupoli, un rapporto fatto di soprusi, di ricatti e di paura. Isabel decide di fuggire da Gilbert mentre Mirò cercherà di dimenticarla facendo amicizia con Natan, un clochard incontrato per caso nei suoi lunghi viavai sotto i ponti della Senna. Natan è un uomo del tutto arreso alla vita che sopravvive facendo ritratti ai passanti. Sarà proprio Natan a fare da guida ai passi di Mirò in questa intricata vicenda. E sarà Mirò a offrire inconsapevolmente a lui la possibilità di rimettere ogni cosa al suo posto e di fare pace con i lamenti della sua esistenza distrutta per mano dei tedeschi a seguito della denuncia, in quanto ebreo, da parte di un collaborazionista di nome Christophe Bonnet che aveva causato la deportazione della figlia di 5 anni nel campo di sterminio di Auschwitz.

“In queste pagine, scritte con stile limpido e profonda sensibilità, ognuno ritroverà qualcosa di sé; dei suoi sentimenti, dei suoi ricordi; del mondo interiore che gli appartiene – scrive Marina Rota nella prefazione – La bella penna di Massimo Taras ci conduce nelle vie del Lungosenna, nell’operosità creativa degli atelier, negli scorci che da sempre ispirano i sognatori e gli artisti; una penna che, proprio come il pennello di un pittore animato dall’esigenza estetica di annotare ogni dettaglio, si intinge tanto nelle atmosfere cupe del carcere de La Santé quanto nei colori, nelle musiche e nei profumi, nelle nevi incantate e nelle fioriture primaverili della città della ‘festa mobile’, in un viaggio che da fisico si fa interiore per percorrere tutte le sfumature dei sentimenti umani”.

“Il ponte sulla Senna”, dichiara Taras, “nasce dalla mia costante voglia di scavare nell’animo umano, di immaginare le sensazioni, le reazioni, le debolezze e i turbamenti che hanno animato vite vissute in un’epoca che non esiste più, in cui i sentimenti erano reali, veri, in cui l’amore era passione e struggimento. Ho scritto questo romanzo lasciando i personaggi liberi di parlare e di agire come avrebbero realmente fatto, consentendo che ognuno di loro incidesse, inconsapevolmente, sul destino dell’altro. Tutto ciò nell’affascinante contesto storico del dopoguerra a Parigi, in un turbinio di eventi che faranno emergere anche il lato più oscuro dell’essere umano”.