Gli ospedali non sempre sono quel che sembrano. Si presentano come luoghi di cura e recupero, puliti, ordinati, razionali. Ma chiunque abbia trascorso abbastanza tempo al loro interno sa che, al di sotto delle routine e delle diagnosi, pulsa qualcos’altro. Una strana coreografia di controllo. Una negoziazione silenziosa tra fiducia e protocollo. Un linguaggio fatto di bip, moduli e sguardi che non incontrano sempre gli occhi del paziente.
“Anatomy of Deceit -The Complete Trilogy” (English Edition), in vendita in formato kindle su Amazon (465 pagine) e scritto da HeartBit, nasce proprio in quello spazio intermedio, tra la vulnerabilità personale di essere paziente e l’intelligenza sistemica di strutture che sempre più pensano con le proprie teste. Un libro che è sì fiction ma che racconta due anni trascorsi dall’autore, che si firma con uno pseudonimo, a muoversi tra corridoi clinici non come teorico o osservatore, ma come corpo sotto cura.
“Anatomy of Deceit” (il primo volume della trilogia, “Anatomia dell’inganno”, è disponibile anche in italiano) non è distopico, ma una lettura ravvicinata del presente, scritta con il tempo di un thriller e la struttura di un’autopsia. Quello che viene sezionato nell’opera non è solo un sistema, ma un insieme di ipotesi sull’autorità, la neutralità, la sicurezza e la verità.
Perché ciò che c’è al di sotto può essere funzionale, ma questo non significa che sia vivo.
