La commissione Vigilanza sul pluralismo dell’informazione si è riunita con il Corecom, per la prima volta dalla nomina del nuovo Comitato e del presidente, Cristina Cafini
All’ordine del giorno la presentazione del documento sulle attività programmate per il 2021. In apertura dei lavori, il presidente della commissione ha ricordato e sollecitato alcuni punti rimasti fermi anche a causa del lockdown, dal bando per l’editoria al registro degli operatori dell’informazione nel Lazio, che ne fotografi la realtà regionale.
La presidente del Corecom ha illustrato alla commissione le direttrici programmatiche per il 2021, partendo da uno studio dell’esistente, ha quindi proposto iniziative di ricerca in collaborazione con l’Arpa sul monitoraggio regionale relativo ai tetti di radiofrequenza fissati, compatibili con la salute umana e relativa sensibilizzazione degli Enti locali. Si faciliterà l’accesso alle trasmissioni regionali che sono programmate dalla concessionaria pubblica. Nel programma sono previste attività di indagine e supporto alle imprese dell’editoria laziale, soprattutto verso quelle che non hanno sostenuto l’accelerazione tecnologica. Altro obiettivo sarà avvicinare il più possibile i cittadini alla politica attraverso il dislocamento delle sedi del Corecom in tutte le province, integrati e ampliati i temi del Media Education. Così come particolare attenzione è stata promessa verso i programmi per disabili e verso l’adeguato utilizzo del web e dei social da parte dei minori. Continuerà l’attività delegata dall’Agcom, anche se sul punto sono state rilevate criticità tra costi e benefici. Al termine della seduta sono state individuate alcune criticità dal presidente della commissione Vigilanza, tra queste la cronica carenza di organico negli uffici del Corecom, la poca trasparenza del sito, poco aggiornato e del monitoraggio degli spot che risulterebbero “incostanti”.
Al termine della seduta la commissione ha votato parere favorevole all’unanimità al programma del Corecom che ora passerà in aula.