Lazio, Assotutela: “In Rsa pochi posti pubblici”

“Era il 30 settembre 2020, quando la Regione Lazio siglò un accordo con i sindacati Cgil, Cisl, Uil, un protocollo d’intesa in cui si prevede la creazione di 1000 posti pubblici in Rsa, residenze sanitarie assistenziali per anziani fragili, disabili, non autosufficienti”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che illustra i termini dell’accordo: “Una tappa importante, sollecitata da tempo da più parti, tra cui le associazioni di volontariato e di tutela dei cittadini che oltre all’apertura di nuove Rsa e all’impiego di nuovi investimenti, dovrebbe consentire maggiori controlli sugli accreditamenti, tariffe calmierate, una migliore assistenza domiciliare. Sorprendentemente di quell’accordo sembra si siano perse le tracce nel nulla – continua il presidente – tanto che il 5 ottobre 2021 la giunta di Nicola Zingaretti ha approvato la delibera 624, con cui si autorizza l’accreditamento di posti letto in regime semiresidenziale e residenziale per nuove Rsa private. Un atteggiamento quanto meno schizofrenico”. Il presidente chiarisce ogni aspetto della vicenda e fa riferimento al documento testuale: “Ci chiediamo quali siano le reali intenzioni della Regione Lazio che, nella stessa delibera, paradossalmente, ribadisce la priorità delle aperture di posti pubblici che dovevano essere disponibili dal 2020 ma che ancora segnano il passo. Soprattutto si nota che nell’atto regionale non sono specificati i tempi dell’avvio delle residenze pubbliche. Resta il fatto che, gli accreditamenti ai privati portano una data inequivocabile, il 5 ottobre ovvero, il giorno dopo il primo turno di elezioni amministrative, che precedeva il ballottaggio vinto dal centrosinistra”.