“A seguito dell’emergenza coronavirus, anche l’attività venatoria ha subito forti penalizzazioni. Nello specifico, poi, il Governo all’interno di un Dpcm ha indicato la possibilità di svolgere tale attività solo all’interno del proprio comune, mentre tutti i cacciatori hanno una propria zona di caccia, che comprende vari comuni.
E’ opportuno ricordare che l’azione venatoria occupa un ruolo importante per la tutela e valorizzazione del patrimonio faunistico della nostra Regione, soprattutto per salvaguardare e mantenere inalterato l’intero sistema floro-faunistico, senza dimenticare che sviluppa un settore economico, che a livello nazionale rappresenta lo 0,50% del Pil”.
Lo dichiara il consigliere di Fratelli d’Italia della Regione Lazio Antonello Aurigemma, che aggiunge:
“In altre regioni, come la Toscana, la Liguria ed altre, è stata concessa la possibilità ai cacciatori di esercitare questa attività non solo sul territorio del proprio comune di residenza, ma anche all’interno dell’Atc (ambiti territoriali di caccia) di residenza venatoria.
Nel Lazio, invece, sotto questo aspetto siamo sicuramente indietro, considerato tra l’altro che il piano faunistico venatorio regionale è fermo al lontano 1998, e ciò rappresenta sicuramente una lacuna da parte dell’amministrazione Zingaretti, che in questi anni non ha elaborato tale piano, di fondamentale rilevanza per l’intero settore.
Per tali ragioni, abbiamo presentato un’interrogazione a risposta scritta, dove chiediamo e allo stesso tempo stimoliamo la Regione affinché adotti delle misure, simili a quelle di altre regioni come la Toscana, consentendo ai cacciatori di poter esercitare l’attività venatoria non solo nel proprio comune di residenza, ma anche all’interno dell’Atc di residenza venatoria.
E’ importante, infatti, specificare che l’attività venatoria, compresa quella al cinghiale ( caccia che viene svolta da squadre, ma estesa su centinaia di ettari di terreno), viene esercitata in territori molto ampi dove sono rispettate le norme di distanziamento.
Contestualmente nell’interrogazione chiediamo, tra le altre cose, se la Giunta intenda procedere all’approvazione del nuovo Piano faunistico regionale”