La produzione letteraria di Marco Onofrio non conosce soste: un mese fa le prestigiose edizioni Passigli hanno pubblicato a Firenze la sua nuova silloge poetica, dal titolo “Azzurro esiguo”, con l’avallo di Dante Maffìa che parla in Prefazione di “libro d’amore dove contano i privilegi delle conquiste interiori”. Il volume, di 112 pagine per 59 testi (fra liriche e poemetti in prosa), è la quattordicesima opera di poesia dell’autore romano, nonché la sua trentaseiesima di sempre, in quasi trent’anni di carriera culturale a tutto campo. Raggiunto telefonicamente a Marino, dove vive dal 2006, Onofrio si è detto felice di questa nuova pubblicazione, che una “strana e straordinaria casualità” – parole sue – ha visto coincidere con il giorno del 50° compleanno (11 febbraio 2021). “Una bella soddisfazione» ha dichiarato Onofrio «non solo per l’importanza della casa editrice, tra le più rinomate e ricercate in Italia per la poesia, e della collana in cui il libro è stato inserito, fondata e diretta a suo tempo dal grande Mario Luzi; ma anche e soprattutto per il valore di “summa” che l’opera assume rispetto alle precedenti, dove appunto la prima maturità dei 50 anni da me appena compiuti ha consentito un equilibrio che mi dicono molto bello tra la leggerezza dell’istinto e il peso del bagaglio acquisito nelle esperienze e negli studi quotidiani. Tra le poesie di “Azzurro esiguo” mi piace ricordare quella scritta in morte di mio padre Aurelio, mancato lo scorso 4 giugno, che sta commuovendo profondamente tutti i lettori per l’intensità emotiva e l’universalità delle corde sfiorate. È stato il mio modo di salutarlo e ringraziarlo per l’amore di una vita. Alla sua memoria è dedicato questo libro”.