“Apprendo con stupore la notizia della protesta “in minigonna” delle studentesse del liceo Socrate di Roma scatenata dalla direttiva della vicepreside che non permette loro di indossare indumenti femminili a scuola. Non conosco francamente il motivo di tale proibizione, che ha un sapore anacronistico e ci catapulta indietro nel tempo quando a scuola si doveva andare tutti con il grembiule, e apprezzo la sortita delle studentesse che hanno varcato l’ingresso in minigonna. La vicenda potrebbe far sorridere alcuni, ma i contorni sono grotteschi e nascondono, a mio parere, il germe di un proibizionismo per lo meno insidioso rispetto ai concetti di libertà e di uguaglianza che, per antonomasia, non ammettono distinzioni alcuna, men che meno di genere. Al fine di comprendere le ragioni e dare l’opportunità di spiegare, convocherò in IX Commissione Pari opportunità, che presiedo, la dirigente scolastica e la vicepreside del liceo Socrate. Sarebbe grave se si incoraggiassero, nei luoghi dove i nostri ragazzi apprendono non solo nozioni ma anche regole di vita, principi che limitano la libertà individuale, a maggior ragione se questi seguissero malauguratamente logiche di diversità dovute al genere. Viva la libertà delle ragazze del Liceo Socrate”. Così, in una nota, Eleonora Mattia, Presidente della IX Commissione Pari opportunità del Consiglio regionale del Lazio.