In Campidoglio deputati e consiglieri insieme: Ora sia riforma Capitale

Piu’ poteri e piu’ risorse a Roma Capitale. Dopo oltre un decennio di prove generali senza risultati, il Campidoglio, questa volta con il supporto di un fronte trasversale di parlamentari capitolini, ci riprova. Il nuovo tentativo di portare a casa la riforma in grado di trasformare la Citta’ eterna in una Capitale europea, almeno sul fronte del funzionamento amministrativo, e’ andato in scena questo pomeriggio nell’aula Giulio Cesare del Comune di Roma, sede dell’Assemblea Capitolina.

Qui deputati, senatori e consiglieri comunali hanno stretto un simbolico patto che, almeno nelle intenzioni, dovrebbe portare in tempi brevi al riavvio di un percorso legislativo in Parlamento, o tramite legge ordinaria o attraverso una riforma costituzionale.

In Campidoglio, come si suol dire quando si e’ in presenza delle grandi occasioni, “c’erano davvero tutti”. O quasi. In aula, oltre alla sindaca Virginia Raggi e alla giunta al gran completo, erano presenti il vicepresidente della Camera, Fabio Rampelli (Fdi), il presidente della commissione Affari Costituzionali, Giuseppe Brescia (M5s), quello dell’Osservatorio per la riforma di Roma Capitale, Riccardo Magi (+Europa) e vari parlamentari:

Roberto Morassut (PD), Sara De Angelis (Lega), Roberto Giachetti (PD), Vittoria Baldino (M5s), Paolo Barelli e Maurizio Gasparri (FI), Loredano De Petris (Leu), Paolo Trancassini (Fdi) e Francesco Silvestri (M5s). Ed ancora: c’erano il presidente della Camera di Commercio, Lorenzo Tagliavanti, quello di Federalberghi Roma, Giuseppe Roscioli, il presidente dell’Acer, Nicolo’ Rebecchini, Stefano Cenci di Unindustria e rappresentanti di Confcommercio, Confesercenti e di Cgil, Cisl e Uil.

Uno schieramento che da gia’ solo sarebbe notizia e che diventa un messaggio politico che fa ben sperare, questa volta, per la riuscita dell’operazione. Al quale si aggiunge il voto dei consiglieri comunali che alla fine della seduta hanno approvato un ordine del giorno all’unanimita’.(SEGUE)

La sintesi la si potra’ trovare, almeno e’ quello che sperano in Campidoglio, in Parlamento nei prossimi mesi. “Ma dobbiamo essere uniti questa volta- ha chiesto Raggi- Le divergenze politiche possono essere messe da parte per il comune interesse della citta’”.

In Aula hanno parlato anche i capigruppo locali dei vari partiti. Il presidente del gruppo Pd, Giulio Pelonzi, ha chiesto che questa volta “si arrivi ad un risultato concreto, con l’avvio di un percorso e di un confronto ordinato. E’ necessario che il Governo si attivi fissando un programma di audizoni e confronti per arrivare al risultato”.

Per quello di Fdi, Andrea De Priamo, “dobbiamo essere consapevoli di quello che possiamo raggiungere subito: serve un lobbismo sano per la citta’. Abbiamo perso fin troppo tempo in Assemblea Capitolina. Per questo dobbiamo stringere un Patto per Roma avviando una fase costituente vera”.

Il sostegno alla riforma, infine, e’ arrivato anche dai rappresentanti economici. Tagliavanti ha ricordato come “tutte le grandi Capitali europee, tra la fine del vecchio millennio e l’inizio del nuovo, si sono dotate di uno status speciale per governare il loro sviluppo economico.

Anche per Roma occorre ora una governance adeguata. Come Capitale Roma necessita’ di poteri speciali. Non possiamo piu’ perdere questa occasione”.

Gli elementi per il successo, questa volta sembrano esserci tutti. Senza trascurare il fatto che l’attuale Governo Draghi vede la presenza di quasi tutte le forze politiche. Un particolare non da poco conto che potrebbe influire per diminuire la litigiosita’ dei partiti quando si trattera’ di portare in Parlamento la riforma.

Fonte: agenzia Dire, www.dire.it