è andato secondo le previsioni. O “Come volevasi dimostrare”, come dicono quelli bravi. Roberto Gualtieri è il nuovo candidato sindaco del centrosinistra in vista delle elezioni amministrative di Roma Capitale, fissate per il prossimo ottobre. L’ex ministro dell’Economia ha sbaragliato la concorrenza senza grande fatica e si è affermato nelle primarie del centrosinistra, che come al solito hanno portato proteste e polemiche. Ma anche un grande esercizio di democrazia popolare, nonostante i tempi di Covid e una disillusione politica crescente. I numeri sono relativamente buoni, circa 45mila le persone che si sono recate alle urne ma, sia chiaro, i numeri non sono da festeggiare ma servono comunque a salvare la faccia al Partito Democratico e, più in generale, al centrosinistra. Non stiamo parlando infatti dei 100mila partecipanti del “lontano” 2013, quando vinse l’ex sindaco Ignazio Marino, ma rispetto ai 43 mila voti validi del 2016 (47mila votanti) nessun flop particolare. “Stiamo dimostrando che il popolo del centrosinistra c’è”, è il commento – subito battuto da media e agenzie stampa del segretario nazionale dem, Enrico Letta, soddisfatto della vittoria di Gualtieri. Che, lo ricordiamo, ha sconfitto sei candidati: Imma Battaglia, Giovanni Caudo, Paolo Ciani, Stefano Fassina, Cristina Grancio e Tobia Zevi. Ora l’ex ministro sfiderà per la fascia tricolore del Campidoglio la grillina Virginia Raggi, Enrico Michetti del centrodestra e Carlo Calenda di Azione. Si prospetta una campagna elettorale intensa e ricca di botta e risposta. A noi la pazienza di attendere chi sarà il prossimo sindaco della Capitale d’Italia.