“I tamponi diventino Lea, livelli essenziali di assistenza”

“Indulgere nelle polemiche sollevate dall’introduzione del cosiddetto ‘Green pass’ sarebbe ozioso, vista l’ondata di dissenso che ha incontrato a partire dalla Francia, dove tutto è iniziato, con migliaia di manifestanti in piazza. Non siamo pregiudizialmente contro i vaccini ma occorre esaminare la vicenda con lucidità, specie per le ripercussioni che potrebbe avere in Italia, in campo sociale ed economico”. Lo dichiara il candidato al Campidoglio Michel Emi Maritato, in coppia con l’avvocato Angela Leonardi, che chiarisce: “Parlando di giovani lavoratori di bar, ristoranti, luoghi ad alta frequentazione sottoposti alle restrizioni per i non immunizzati, ci chiediamo se tali lavoratori, pur avendo ricevuto la prima dose di vaccino – non essendo abilitati a ricevere il lasciapassare sanitario se non a immunizzazione completa – nel lasso di tempo tra una dose e l’altra siano costretti ad abbandonare la propria occupazione per le assurde restrizioni di cui si discute da giorni”. Il candidato riflette sulla non breve attesa tra una somministrazione e l’altra che in media è sui quaranta giorni. “Non vorremmo – insistono Maritato /Leonardi– che i lavoratori fossero costretti eseguire un tampone di controllo due o tre volte a settimana magari a proprie spese, visto che il nostro Servizio sanitario pur imponendo una discutibile norma, non ha dichiarato la gratuità dell’esame. Quando si sbandiera un’emergenza sanitaria, si dovrebbe pensare anche a inserire i controlli a questa correlati tra i livelli essenziali di assistenza”, suggerisce alla Regione Lazio.