Dottor Mestici, lei è candidato nella lista del PSI per il consiglio comunale di Marino. Una militanza storica, la sua, perché l’idea di scendere in campo?
“Storica semmai è la vita di questo partito, 130 anni di lotte, a fianco dei meno agiati. Oggi alla luce anche dello sfilacciamento del tessuto sociale, dovuto anche alla pandemia da Covid-19, le disuguaglianze sono aumentate e solo una forza Socialista può interpretare al meglio questo bisogno. I Socialisti sono forza di governo in molte nazioni europee, c’è bisogno di Socialismo, questa è già un’ottima motivazione.
Mai come oggi, dove l’antipolitica ha preso il sopravvento, dove le competenze e le conoscenze vengono spesso coperte dai discorsi “di pancia”, dove i temi e le questioni territoriali vengo adombrate dalle questioni nazionali, c’è bisogno di persone nuove che cechino di dare nuova visione e slancio alla Politica con la P maiuscola e umilmente mi propongo di fare la mia parte con questa candidatura”.
Nella vita è archeologo e cerca di portare le sue competenze e conoscenze nell’ambito pubblico. Che idee e proposte ha per far rinascere la Marino storica e archeologica, ma anche culturale?
“Non solo nella mia vita professionale ma anche nella mia militanza associativa nella Lega delle Cooperative, coordinando il settore culturale, ho avuto modo di affrontare diversi temi in ambito culturale e turistico come lo spopolamento dei centri storici, la pianificazione e la co-progettazione territoriale, la messa a valore anziché valorizzazione del nostro patrimonio culturale, le performing arts. Esistono diverse strumenti nella cassetta degli attrezzi di un’amministrazione comunale che creda veramente in questo tipo di azioni, ad esempio l’Art Bonus che prevede uno sgravio fiscale importante per le imprese che vogliano fare mecenatismo; esistono strumenti con il Partneriato Pubblico Privato una vera e propria forma di cooperazione tra l’Ente comunale (grazie all’ampliamento dell’art. 151 del Codice dei contratti pubblici anche agli enti territoriali) e i privati, strumento con il quale si possono fornire servizi di interesse pubblico e la gestione del nostro patrimonio; siamo una delle poche Regioni con una legislazione territoriale sulla Cooperazione di Comunità, in grado di rigenerare e mettere a valore intere aree della nostra cittadina. Marino occupa un territorio particolarissimo che merita attenzione e pianificazione”.
Cosa ne pensa della amministrazione Colizza. Recentemente ha denunciato la riparazione in cemento sulla celebre Fontana dei 4 Mori… ci racconta?
“La riparazione raffazzonata del simbolo della nostra cittadina, la fontana monumentale dei Quattro mori, la dice lunga sulla mancanza di competenza di questa amministrazione: lo scorso 16 settembre sono state effettuate delle lavorazioni sulla fontana senza dare notizia all’organo di tutela (Soprintendenza), come prevede il Codice del Paesaggio. Pensate che i lavori sono stati affidati con Determina dirigenziale il 23 settembre … prima si fanno i lavori e poi si affidano. Aggiungo l’annullamento della gestione del Mitreo di Marino all’Archeoclub solo due giorni prima dell’inaugurazione; questo la dice lunga sulla mancanza di pianificazione dell’offerta culturale di Marino. Dopo anni di nulla, negli ultimi mesi stiamo assistendo a inaugurazioni fatte in fretta e furia, queste non sono parti di un progetto culturale complessivo, questo sicuramente farà riflettere la cittadinanza marinese.
All’amministrazione Colizza è mancata proprio questa: la capacità di pianificazione, caratteristica che non dovrebbe mancare a chi si propone di amministrare una realtà complessa ma unica come Marino”.
Cosa si aspetta da queste elezioni comunale di Marino?
“Da queste elezioni mi aspetto semplicemente il ritorno della politica, nella più pura delle sue accezioni: si torni a parlare della tutela del nostro territorio, di temi sociali, sanitari e urbanistici. L’amministrazione comunale torni ad ascoltare i propri cittadini, le realtà associative e imprenditoriali. Fino ad oggi abbiamo assistito ad una gestione troppo autoritaria, (queste parole non sono mie ma sono di un assessore M5S che si è dimesso per queste motivazioni e poi è rientrato dalla finestra, una volta accontentato). Non possiamo continuare a perdere tempo in questo momento storico; c’è bisogno di poter riprogettare il nostro futuro dopo questo periodo negativo dal punto di vista pandemico, economico e quindi sociale. La coalizione di centrosinistra offre questa visione e ha tutte le carte in regola in termini quantitativi e qualitativi per tornare a Palazzo Colonna. Rispedendo al mittente la non politica dell’insulto a vantaggio di quella politica fatta di temi concreti e soluzioni convincenti.