Roma, “Ponte di ferro, il giallo dell’omesso allarme”

“Ponte dell’Industria: la storia infinita. Adesso viene fuori un mezzo giallo perché a fine 2020 i vigili del fuoco lanciarono un allarme per ottenere la bonifica delle sponde da baraccopoli e rifiuti. Ma c’è di più, anche la Polizia locale inviò una relazione per intervenire, ma non agli uffici preposti di Roma Capitale, competente per la pulizia delle banchine”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato, che insiste: “Abbiamo il sospetto che tutti gli enti preposti, e nel caso del Tevere sono infiniti, sapessero dell’esistenza di una tendopoli con tanto di discarica sotto il Ponte di ferro. Soltanto alcune settimane prima della comunicazione della Polizia locale, inviata alla Regione Lazio, si era proceduto a un sopralluogo che aveva rivelato la presenza di un gruppo di senza fissa dimora. Abbiamo avuto contezza che, contestualmente, ci sarebbero stati scambi di informazioni tra gli enti preposti sulla situazione di pericolo che si era venuta a creare. Non vorremmo si tratti del solito conflitto di competenze, per non dire di un inspiegabile ‘scaricabarile’. Ci troviamo di fronte a un quadro ben conosciuto – continua il presidente – ma inspiegabilmente accantonato dalle autorità che avrebbero dovuto agire, Regione e Comune per primi. Fino al drammatico epilogo a cui ha assistito una città allibita, probabilmente dovuto e una scintilla partita dalla tendopoli. Ci chiediamo come mai, gli uffici di Nicola Zingaretti, che ricevettero la relazione ufficiale della Polizia locale, in cui si chiedeva un sollecito intervento, abbiano tenuto la comunicazione nel cassetto senza inoltrarla all’ente competente”, chiosa Maritato.