Un monito sul contesto dei consultori a Roma e Lazio

“Esprimiamo solidarietà a tutte quelle donne che, calato il velo sulla retorica della giornata antiviolenza, si trovano ad avere a che fare con tutte le disfunzioni quotidiane dei servizi a loro riservati, che continuano a perdere pezzi di giorno in giorno”. Lo dichiara il presidente di AssoTutela Michel Maritato che spiega: “Ci siamo dilettati in un piccolo sondaggio dei consultori di Roma Est, per capire quali sono le prestazioni che offrono e il quadro che ne viene fuori è piuttosto desolante. Personale dimezzato, servizi ridotti all’osso, nessun rispetto per quanto prevede la legge 405 del 1975, sulla educazione alla contraccezione, tantomeno per i precetti della 194 del 1978 che punta alla procreazione cosciente e responsabile, riconoscendo il valore sociale della maternità”, osserva Maritato. “Ci chiediamo in cosa consista tale tutela, se per il controllo delle nascite non si fa granché. Nessun progetto nelle scuole, nessuna iniziativa per le donne, specie le straniere che hanno ancora più difficoltà ad accedere ai servizi. Da quanto ci risulta, è ancor più difficile per le minorenni accedere a programmi di contraccezione perché, se la legge citata prevede la distribuzione gratuita di farmaci ad hoc, in realtà alle ragazze non resta che andare in farmacia con la ricetta e pagare ogni mese il ticket, una operazione che studentesse o disoccupate non sempre possono permettersi. L’impressione è che anche in questo caso, come in molti altri servizi territoriali, la sanità è al palo e nessuno provvede a sanare la situazione”, chiosa il presidente.