1- Marta Toti, già candidata Sindaca a Castelgandolfo, consigliera comunale, la sua adesione al Terzo Polo non ha sorpreso. In fondo da sempre si è definita progressista, riformista, liberale. Ha trovato la sua casa?
La mia scelta è stata certamente una decisione maturata dopo lunghe riflessioni, non ho mai agito di pancia. Oggi posso dire di aver trovato un’area politica in cui mi rispecchio pienamente e che certamente è sempre mancata in Italia. Un soggetto politico che mette al centro del suo programma politico l’innovazione, la crescita e il sostegno delle imprese e di ogni attività commerciale, l’appoggio alle tutele sociali e ai diritti universali dell’uomo. Ma soprattutto non fa promesse mirabolanti, puntando invece sulla serietà e la competenza per raggiungere i risultati. Così come ha saputo fare il governo di Mario Draghi.
2 – In che modo ritiene che il progetto di Calenda e Renzi possa radicarsi anche a Castelgandolfo?
Personalmente ho profonda stima e rispetto per i due leader, il loro programma guarda al futuro con una solida considerazione delle criticità che il presente ci porta ad affrontare. Le problematiche vanno affrontate sì con la risoluzione delle difficoltà immediate, ma un politico di profonda prospettiva fa in modo di rivolgere lo sguardo anche oltre, permettendo l’eliminazione del problema anche per il futuro, dirigendo il cambiamento in direzione positiva. I radicalismi sono concetti che, portati in comizio, raccolgono facili entusiasmi: lavorare con concretezza per il futuro è un’operazione d’eccezione.
3 – Un impegno nel Terzo Polo dunque che va anche al di là del territorio della sua Città. Ci sono temi specifici su cui intende impegnarsi?
Certamente sì, anche se il mio fulcro rimane Castel Gandolfo, poiché l’amore per la propria città sottintende una forte identità con delle radici che è bene rispettare e ricordare quando si vanno ad affrontare i problemi: l’approccio alle criticità va sempre mediato e profondamente ragionato in base alle caratteristiche socio-economiche e culturali di un territorio, puntando poi a risultati che possano introdurre il paese Italia a un’ottica di progresso e modernizzazione europeista. Da avvocato, ritengo che uno dei temi più importanti da affrontare sia la Giustizia, in molti casi vilipesa, e che deve recuperare quanto prima un ruolo di primo piano: è il contrario del giustizialismo. Ritengo si debba puntare alla rivalutazione e riconsiderazione positiva dell’apparato, dall’alta magistratura al giovane studente. Dobbiamo cercare di riformare l’attuale impianto del CSM e molte delle problematiche processuali che i cittadini oggi incontrano ad esempio la lunghezza dei processi e la prescrizione. Sono felice di poter contribuire al consolidamento del programma del Terzo Polo su questi temi, e anche di poterli declinare sul mio territorio.