Caro affitti e disponibilità economica degli italiani: le soluzioni del Forum dell’Abitare
Trovare una soluzione comune che possa rispondere al caro affitti tenendo conto delle reali possibilità economiche dei cittadini. E’ stato questo il focus della tre giorni del Forum dell’Abitare a Milano, organizzato dal Comune di Milano, in collaborazione con MM e con il sostegno di Fondazione Cariplo, che ha visto confronti tra esperti e istituzioni sul tema dell’emergenza abitativa. L’incremento dell’affitto ha raggiunto il “40 per cento rispetto a sette anni fa”, per questo sulle tasse nazionali “servirebbe che lo Stato ci fosse”, ha commentato Pierfrancesco Maran, assessore alla Casa del Comune di Milano, che ha presieduto le tre giornate del Forum. Per le tassazioni locali sugli affitti “dobbiamo mettere in campo misure che aiutino la soluzione”, perché’ “uno dei fallimenti del canone concordato è che anche l’abbassamento della cedolare secca dal 31 per cento al 10 per cento e il taglio della tassa sui rifiuti” sono state misure “ininfluenti rispetto quello che può fare il libero mercato”. Per l’assessore alla Casa Maran “un azzeramento della tassa sulla casa a canone concordato non farebbe aumentare l’affitto del canone, perché’ il differenziale con il libero mercato è troppo significativo in questo momento”.
Il supporto alla morosità incolpevole è stato azzerato perché’ “non funzionava” ha spiegato Maran, ma “è stato azzerato anche il fondo di 260 milioni, con cui per due anni il governo draghi ha finanziato le persone in difficoltà economica per l’affitto”. Del fondo, l’ultima tranche da tre milioni è stata utilizzata dalla giunta per la delibera di questo mese, il “Sostegno Affitti Natalità“, che prevede “un contributo di 250 euro al mese per tre anni (tremila euro all’anno alle famiglie under 35 residenti a Milano con un figlio nato nel 2023 e con Isee fino a 30 mila euro, ndr)” e di cui è in arrivo il bando “nelle prossime settimane”. Il progetto vuole essere un “modello di come dovrebbe essere fatto un fondo affitto nella nostra società” ha aggiunto Maran. Rimanendo sul tema delle assegnazioni, Maran ha spiegato che “abbiamo chiesto modifiche per gli appartamenti da ristrutturare”, un’altra strada per l’accesso alla casa per chi possiede un Isee tra i 5 e i 16 mila euro. In particolare, si tratta di dare “un appartamento da ristrutturare” ma per la legge oggi lo si può assegnare “se la spesa è inferiore agli 8 mila euro”, anche se “il 90 per cento dei lavori si aggirano intorno ai 20 e 35 mila euro”. “Se si alzasse la soglia da 8 a 25-30 mila, si potrebbe procedere ad un numero maggiore di assegnazioni, togliere lo sfitto e riuscire ad aiutare le famiglie in quella fascia” ha concluso Maran.
L’emergenza abitativa a Milano sul caro affitto necessita di “un’azione più strutturata, che parte dalle politiche abitative e poi chieda a tutti gli operatori di fare la propria parte” ha detto Sergio Urbani, Direttore generale di Fondazione Cariplo. L’emergenza abitativa “ha a che fare con degli immobili e richiede delle risorse molto importanti e delle disponibilità che in questo momento non siamo in grado di mettere in campo, se non con un bando che si chiama “Housing Sociale”, con contributi fino a 500 mila euro a organizzazioni del terzo Settore che si occupano di prima accoglienza” ha ricordato Urbani, osservando che “questo è un bando che va avanti dal 2000, non è la stressa di cui leggiamo sul caro affitto nei giornali a Milano”. Per la rigenerazione dei quartieri Erp (Edilizia Residenziale Pubblica) “abbiamo istituito un fondo presso la Fondazione di Comunità di Milano, con una prima donazione di 1,5 milioni di euro, che andrà a sostenere le progettualità del Comune”. Si tratta di un progetto per coinvolgere “il territorio e il terzo settore”, così una volta che ci sono le risorse “capiscano come investirle per la comunità”. L’emergenza abitativa “richiede una risposta immediata”, mentre questi progetti hanno una ricaduta nel tempo diluita” ha concluso Urbani.
Un nuovo accordo tra istituzioni, sindacati e rappresentanti è stato annunciato durante l’incontro del Forum dell’Abitare, “si è aperto un tavolo di lavoro per duemila appartamenti, un grandissimo lavoro che ha visto i rappresentanti di InvestiRE Sgr (Gruppo Banca Finnat) con le Organizzazioni Sindacali (Sunia, Sicet e Unione Inquilini) e i comitati degli inquilini del patrimonio Dream (ex Enpam), costituito da quattro complessi immobiliari collocati nei Comuni di Milano (via Valla, via Forni e via Sulmona), Vimodrone (Via XV Martiri) e Basiglio (Via Romano Visconti e Via Rio Nuovo), passati in gestione negli scorsi mesi al Fondo Hestia e al Fondo Basiglio” ha detto l’Assessore alla Casa del Comune di Milano Pierfrancesco Maran. L’accordo riguarda le palazzine ex Enpam, l’ente nazionale di previdenza e assistenza dei medici e degli odontoiatri, per cui lo scorso dicembre 1500 nuclei famigliari che vi abitavano si sono visti recapitare una lettera di sfratto. Conseguenza del fatto che a marzo l’ente di previdenza aveva ceduto al fondo d’investimento Apollo global management un portafoglio immobiliare, che ha affidato in gestione a Investire Sgr, Kryalos Sgr e Coima Sgr. Tra queste 1.500 famiglie che da anni usufruivano di affitti agevolati, come previsto dagli accordi quadro che Enpam aveva siglato con sindacati come Sunia, Sicet e Unione Inquilini, c’erano infatti anche molti fragili, soprattutto anziani.
Il tema delle case popolari e dell’accessibilità abitativa sono stati al centro del ciclo di incontri, i dibattiti hanno mirato a trovare soluzioni “per evitare la situazione dei ghetti in Italia, contro ogni logica e senza il sostegno dello Stato” ha precisato Paolo Franco, l’assessore alla Casa di Regione Lombardia. La modifica dell’art. 5 della Costituzione “ha creato qualche problemino da risolvere. Bisogna ragionare con il governo per una strategia di fondo” ha continuato Paolo Franco. Per l’accesso alla Pubblica Amministrazione e alle case popolari “si deve riguardare la sburocratizzazione sui regolamenti” perché “gli investimenti si fanno a 360 gradi”. Il progetto dell’Housing sociale mira al “tema della dignità dell’abitazione, che deve essere una qualità, perché significa anche efficientamento”, per Paolo Franco le “case popolari non sono qualcosa di inferiore”. Il tema dell’accessibilità coinvolge anche “i diritti delle persone con disabilità, per la scelta di dove e con chi vivere non siano obbligate per le condizioni” ha ricordato Giuseppe Arconzo, Delegato all’Accessibilità del Comune di Milano. “Dei 28 mila alloggi, sono accessibili solo quelli realizzati con leggi dopo il 1989 secondo nuovi criteri, ovvero 2500 alloggi e altri 15 mila alloggi con impianto di ascensore, anche se non sono così ottimali” ha osservato.
Milano e la sua amministrazione “hanno le carte in regole per capire la strada che bisogna percorrere in modo spedito, prendendo qualche modello esterno e riadattarlo. A Milano la circolazione di capitale può essere utile anche a chi ne ha più bisogno” ha evidenziato Barbara Meggetto, Presidente Legambiente Lombardia. Il tema della casa “deve essere affrontato facendo sì che diventi un sistema olistico di elementi, che tra loro hanno interazioni importanti e che parte dalla progettazione”, per l’Housing sociale “bisogna pensare ad una democratizzazione prevista nell’intera filiera del percorso” ha espresso Fabrizio Capaccioli, vicepresidente di Green Building Council Italia. In occasione della Giornata mondiale dell’acqua, l’Osservatorio della Community di The European House – Ambrosetti ha pubblicato oggi la terza edizione del Libro Bianco “Valore acqua per l’Italia”. Il dossier mette in evidenza che l’Italia è uno dei Paesi più idrovori d’Europa, oltre al fatto che “oggi una popolazione tra il 6 e 15 per cento è costretta a vivere in condizioni di siccità” ha spiegato Fabrizio Capaccioli.
Per il servizio idrico “Abbiamo un investimento per abitante di circa 46 euro, contro l’86 per cento dell’Unione Europea. Per Capaccioli oggi occorre “immaginarsi un nuovo modo di vivere, in conformità delle linee guida generate e riconosciute dai principi Esg”, per questo l’intera filiera dell’housing sociale deve tenere conto che l’obiettivo della produzione “è di essere riutilizzato”, perché come ha spiegato Capaccioli “il prodotto circolare renderà anche l’edificio un valore per la circolarità” ha concluso. PerLamberto Bertolé, l’assessore al Welfare del Comune di Milano, l’integrazione tra la politica sulla casa e welfare “sono essenziali, devono essere integrate”. Il tema sotto gli occhi di tutti “è l’emergenza abitativa. Lo scoglio principale è avere alloggio a disposizione” perché le persone “abbiano il bene materiale, la casa, e il servizio di accompagnamento” ha spiegato Bertolè, spostando il tema sulle persone senza dimora per cui “stiamo lavorando su luoghi piccoli di convivenza, il tema centrale sono gli spazi”. “Per la strategia che parte dalla casa (housing first), oggi – ha aggiunto l’assessore, concludendo – è molto difficile trovare case per partire con i progetti”.