Presentato a Marino il romanzo “La rivolta del corpo” della psicoterapeuta grottaferratese Lina Raus

Presentato a Marino il romanzo “La rivolta del corpo” della psicoterapeuta grottaferratese Lina Raus

Si è svolta con successo la presentazione del romanzo “La rivolta del corpo” (EdiLet, 2021), della psicoterapeuta grottaferratese Lina Raus, organizzata a Marino sabato scorso, 15 aprile, alle ore 18, presso la Sala Lepanto di Palazzo Colonna. Un maggiore afflusso di pubblico è stato impedito dal meteo inclemente, con la giornata plumbea sferzata da rovesci continui, e tuttavia sembrava ci fosse ugualmente il pienone, tanto vivo e palpabile l’interesse dimostrato dai partecipanti.
L’incontro, moderato dalla giornalista e direttrice editoriale Mariarita Pocino, ha vissuto un preambolo celebrativo che intendeva “compensare” idealmente Lina Raus per la mancata cerimonia del Premio Sciotti-Città di Marino, da lei vinto nel giugno 2020 come prima classificata con il romanzo precedente, “Nostra signora Solitudine”, ma non ricevuto dal vivo a causa delle strette limitazioni anti-Covid 19 allora in vigore (si era in piena pandemia). Dopo la foto rituale, con relativa esposizione della targa-ricordo, l’attrice Laura Colombo ha letto la cospicua motivazione del Premio, scritta a suo tempo dal Presidente della giuria, lo scrittore candidato al Nobel Dante Maffìa.
Concluso il preambolo, si è entrati nel vivo della presentazione con il primo brano del romanzo, egregiamente recitato al leggio da Laura Colombo. Di seguito, la potente e appassionata relazione dello scrittore e critico letterario Marco Onofrio, il quale ha messo in luce, da par suo, uno dei temi-cardine del romanzo, ovvero la stretta connessione tra stato d’animo e salute della persona, quindi tra ambiente di vita e risposta immunitaria delle cellule, per cui il malessere psicologico può alla lunga somatizzarsi come “rivolta del corpo” trascurato e mai amato abbastanza. “Il corpo sopporta tutto, ma non per sempre. Il corpo, a un certo punto, si ribella; sembra che voglia vendicare tutto ciò che la mente ha sofferto senza cedere”. Ecco la malattia. Così accade alla protagonista del romanzo, Sara Effe, che ha vissuto per decenni la cosiddetta “sindrome della spugna”, assorbendo ingiustizie e sofferenze da cui non è riuscita per tempo a depurarsi.
Dopo l’intervento di Onofrio, Laura Colombo ha recitato un secondo brano. Quindi la relazione di Raffaello Utzeri, curatore editoriale dei romanzi di Lina Raus, il quale ha sviscerato con precisione chirurgica alcuni aspetti dell’opera, definendola “una originalissima rappresentazione, quasi teatrale, di vari protagonisti e comprimari, ciascuno dei quali rende significante la sua presenza nel mondo attraverso la rivelazione di significati talmente intimi e confessionali che niente e nessuno, nemmeno la terapia dello psicologo, dello psichiatra o dello psicanalista, riesce a interpretare o curare”. Dei due relatori – concordi nel ritenere “catartico” il processo letterario attuato da Lina Raus, essendo principalmente terapeutica, tesa com’è al benessere sociale, la pulsione creatrice della sua scrittura – è piaciuta non solo la chiarezza espositiva e la proprietà di linguaggio, ma anche la capacità di integrarsi in modo complementare: Onofrio più sintetico e intuitivo; Utzeri più analitico e razionale. Dalla somma dei due discorsi è emerso il ritratto a tutto tondo dell’autrice e della sua particolare dimensione umanistica, tra scienza e arte, grazie a cui ella affida al respiro caldo della pagina letteraria il compito di riscattare il dolore freddamente ispezionato dalla psicanalisi.
Laura Colombo ha poi recitato con gusto il terzo e ultimo brano, un momento tra i più spassosi del romanzo, perfetto per concludere l’evento. La parola infine è passata a Lina Raus, che ha ringraziato tutti i presenti – in particolare l’attrice e i relatori – senza null’altro aggiungere in merito al suo libro. Dopo gli applausi di commiato ha avuto inizio un piacevole aperitivo a base di prosecco e stuzzichini, con cui il pubblico, nutrito in abbondanza lo spirito, ha potuto ristorare anche il palato, dando vita così a quella unione armoniosa di psiche e corpo che Lina Raus persegue in tutti i suoi romanzi.