MIGRANTI, M. ORFINI (EX PRESIDENTE PD) A RADIO CUSANO: “SCARICARE PROPRIE RESPONSABILITÀ POTEVA FUNZIONARE I PRIMI MESI. È GENTE CHE GOVERNA LE NOSTRE REGIONI E NON SA NEANCHE LA DIFFERENZA TRA CPR E ACCOGLIENZA DIFFUSA”
“Non è che l’Europa non l’abbiamo incalzata quando siamo stati al governo. Quando c’è stata la pandemia, grazie anche all’iniziativa dei progressisti, in Europa per la prima volta dopo tanti anni si è fatto un piano di intervento e di sostegno dei paesi che più hanno subito la pandemia. Per noi, per esempio, è stata una benedizione”.
Queste le parole di Matteo Orfini, ex Presidente PD, durante “L’Italia s’è desta”, programma di Radio Cusano Campus condotto da Gianluca Fabi, Roberta Feliziani e Fabio Salamida.
“Sulle migrazioni è stato sempre più complicato – ha spiegato a Radio Cusano Matteo Orfini – non è che non si sia provato, ma è stato complicato perché c’è un blocco di paesi non governati dai socialisti o dai progressisti, che rifiuta il principio della compartecipazione nella distribuzione. Tanto che la cosa che a me è sembrata più paradossale di tutti è stata quella di avere oggi una Meloni che addirittura nemmeno lo chiede più”.
“Vuole bloccare le partenze – continua Orfini riferendosi alla Premier Giorgia Meloni – ma non lo chiede perché larga parte dei suoi alleati, diciamo politici, e dei paesi dell’est questa cosa non la vogliono. Noi abbiamo sempre chiesto la ridistribuzione. Oggi in teoria non la richiede più”, ha precisato l’ex Presidente del Partito Democratico riguardo la questione migranti.
E sulle recenti dichiarazioni al Parlamento ungherese di Viktor Orban: “A questo livello (di propaganda) ci andiamo vicini anche noi. Non a questo livello proprio, ma insomma siamo sulla buona strada. Cercare di scaricare le responsabilità dei propri fallimenti è una cosa che tutto sommato poteva funzionare nei primi mesi. Dopo un anno di governo, soprattutto dopo un anno dedicato in larga parte al tema dell’immigrazione, è difficile scaricare la responsabilità su di noi” ha continuato Orfini.
“Ogni giorno ci sono delle dichiarazioni pazzesche che dimostrano anche una certa inconsapevolezza. Ieri Fedriga, governatore del Friuli Venezia Giulia, ha spiegato che noi dobbiamo fare tanti CPR perché l’accoglienza diffusa ha fallito. Parliamo di gente che governa le nostre regioni e che non sa neanche la differenza tra i CPR e l’accoglienza diffusa”, ha sottolineato Orfini.
Sulla questione ‘cauzione’ di 5 mila euro per non finire nei CPR, l’ex Presidente del Pd ha poi proseguito: “Salvini l’altra sera, alla domanda su come facciano (i migranti) ad avere 5 mila euro, ha risposto ‘ma ce l’hanno per pagare gli scafisti’. Quindi noi ci comportiamo come gli scafisti. Cioè chiediamo soldi per restare fuori da un lager. Anche perché questi CPR sono dei luoghi, come dicevo, su cui si è un po’ evoluta non solo l’analisi nostra, ma anche il giudizio di costituzionalisti”.
Infine, alla domanda se il centro sinistra avesse gestito questa situazione, Orfini ha risposto: “Faremmo cose diverse. Intanto ci tengo a ricordare che quando queste cose le faceva il centro sinistra, come l’accordo con la Libia, io votavo contro. Una situazione del genere si può gestire in modo diverso. Punto primo, investendo sulla cooperazione internazionale. Poi evitando disastri come Lampedusa, si gestisce in modo diverso il meccanismo di salvataggio nel Mediterraneo perché Lampedusa si sovraccarica. E poi investire, come si era fatto sul sistema di accoglienza. Nel momento in cui si fa accoglienza bisogna fare anche integrazione. È chiaro che se tu tieni 600 persone ammassate in un posto dove dovrebbero starcene 200, gli levi pure quello che serve per integrarli. Parliamo di persone che hanno il diritto di stare in Italia. Già fare queste quattro cose ridurrebbe l’emergenza”, ha così concluso Matteo Orfini.