BOUMIS TORNA IN LIBRERIA CON IL ROMANZO “ZANZARE TIGRE”

Carlo Boumis torna in libreria con un romanzo intenso e graffiante. Dopo l’esordio con “Scheria” nel 2020 e l’impegno come coautore con Silvano Falocco dei due fortunati racconti storici, “La Resistenza a Roma. Orazione civile” e “Roma coloniale” per la collana Quaderni di memoria civile, lo scrittore romano, sempre per Le Commari Edizioni, colpisce ancora nel segno con il romanzo dal titolo “Zanzare Tigre”, un’opera che non disgegna toni ‘scorretti’ e pagine da leggere tutte d’un fiato.

È estate e le zanzare tigre assediano e colpiscono il protagonista, che ne ha un’avversione oltre la soglia della psicosi. Ama gli immigrati e odia i vecchi, che ritiene responsabili del disastro della sua città e del suo paese. Non sopporta più il luogo in cui vive e, per cambiare vita, decide di indagare su uno degli affari mafiosi che immagina dietro le nuove attività commerciali del suo quartiere. Sono nate dopo il Covid, per celare attività di riciclaggio e malaffare, in luoghi incongrui, che hanno mantenuto le loro caratteristiche funzionali primitive: una sartoria in una macelleria, un lavaggio macchine in una palestra di danza, una lavanderia in un negozio di pesci tropicali, una sala slot in un’officina meccanica.

Vuole “scoprire qualcosa da mettersi proprio nei guai” e poi sfruttare un programma di protezione che lo allontani dal suo paese e gli fornisca una nuova vita e una nuova identità. Si convince che dietro l’attività di una pescheria-ristorante si nasconda lo spaccio di droga. Per procurarsi le prove del fatto, si fa aiutare da un ragazzo del Ghana, Zhuri, che chiede denaro all’ingresso di un negozio di alimentari, e che ha cominciato ad accompagnarlo nel giro della spesa quotidiana. Zhuri lo chiama papà e lui comincia a sentirsi suo padre.

Una storia dunque che non può lasciare indifferente il lettore, preso per mano ed introdotto in una sorta di realtà parallela dove poter nascondere paure e frustrazioni della vita di ogni giorno.