Le imprese romane scendono in campo per la tutela delle vittime di violenza di genere
Le imprese di Roma scendono in campo contro la violenza di genere, per tutelare le vittime. I recenti casi di violenza su donne e minori hanno scosso l’opinione pubblica, e hanno rimarcato l’urgenza di interventi che possano prevenire l’insorgere di femminicidi. Ad intervenire in maniera decisa sul tema è Confcommercio terziario donna Roma, che ha organizzato per il prossimo 25 ottobre presso la Sala del Tempio di Vibia Sabina e Adriana un evento “Donne per Roma” – “Chi dice donna dice futuro” per la presentazione del progetto: “Futuro Sicuro“. Confcommercio terziario donna Roma presieduta da Simona Petrozzi, che è anche vicepresidente nazionale, coinvolgendo il direttivo dell’associazione romana, hanno scritto un progetto ampio ed innovativo “Futuro Sicuro” che contiene strumenti, politiche urgenti e best practices estere atte a rimuovere gli ostacoli che limitano le donne nella vita sociale, professionale e familiare, per implementare il potenziale femminile per il Pil del nostro paese e territorio.
Grande spazio nel progetto è stato dato alla lotta alla violenza di genere e comportamenti abusanti che vivono le donne imprenditrici, le libere professioniste e le donne in genere. Strumenti efficaci per la rivalutazione della maternità, l’armonizzazione “lavoro – famiglia” non solo per la cura dei figli ma anche dei parenti anziani o parenti malati la cui cura è spesso delegata alle donne, una fiscalità agevolata per quelli che in Francia chiamano “Parents Isolees” o genitori soli, le agevolazioni abitative per le donne in difficoltà, finanziamenti per la crescita delle imprese femminili che premino l’attenzione alla legalità ed etica, lo sviluppo di quella “sorellanza digitale” che l’intelligenza artificiale metterà sempre più alla prova. Infine un’attenzione al digitale utile anche a combattere la violenza di genere e a promuovere lo sviluppo femminile. Grande importanza al progetto viene data all’educazione nelle scuole con percorsi formativi che comprendono, oltre all’educazione sentimentale utile per sviluppare consapevolezza nella differenza fra relazione sana ed abusante, anche la felicità come competenza da apprendere.