CASO APOSTOLICO, A. SABELLA (MAGISTRATO): “IN UNO STATO DI DIRITTO CI SI RIVOLGE ALLA CASSAZIONE, NON SI CONDIVIDE IL VIDEO SUI SOCIAL”
“Purtroppo ormai si è arrivati a questo scontro politica-magistratura che, difatti, è in atto dai tempi di mani pulite.
Sospettare che un provvedimento di un magistrato sia stato ispirato alla sua presunta o reale appartenenza politica è qualcosa di assolutamente sbagliato”.
Così è intervenuto Alfonso Sabella, magistrato ed ex sostituto procuratore del pool antimafia di Palermo, ai microfoni di Radio Cusano Campus. Durante la trasmissione “L’Italia s’è Desta”, Sabella ha parlato a lungo della questione riguardante Iolanda Apostolico, la giudice sotto accusa di presunta imparzialità a causa di un video, girato tra le fila della Polizia e condiviso anche da Matteo Salvini, in cui la si vedeva prender parte a una manifestazione di estrema sinistra nel 2018.
“Pensi che nella condotta dell’Apostolico ci siano state delle violazioni delle regole deontologiche? Allora chiedi al procuratore generale di esercitare l’azione disciplinare ed eventualmente di condannare. Queste sono le regole dello stato di diritto. Uscire fuori da queste regole, buttare tutto in caciara, fa male a questo Paese, fa male alla stessa politica che solleva il caso”, ha precisato Sabella nell’intervista.
“Ritengo che sia legittimo che all’interno della magistratura ci siano varie opinioni che, sulla base dei criteri di giustizia distributiva e sulla base di posizioni ideologiche, possano portare a diverse interpretazioni del significato della legge. Questo è il compito del giudice. Però tutto questo non si può trasformare ogni volta in una questione di scontro politico. Noi valutiamo sulla base delle carte, sulla base delle norme di legge, interpretando la legge” ha dichiarato il magistrato.
“Io ad esempio non sono sui social, perché ritengo che così sia più prudente per i magistrati. Se avessi un ruolo nel consiglio superiore della magistratura, consiglierei loro di non avere profili social”.
E riguardo la pubblicazione del video da parte del Ministro Salvini, Sabella ha poi detto: “È inopportuno diffondere video in qualità di Ministro della Repubblica contro un magistrato.
Siccome nel nostro Paese è ormai diffusa da tantissimi anni l’idea che l’ordine e la sicurezza siano valori di destra, tra le forze di polizia c’è sicuramente una grossa componente che vota a destra. Per cui se qualcuno era -a titolo personale- in possesso di quel video avrà pensato bene di farli avere ai rappresentanti politici di quello specifico schieramento al fine magari di ingraziarsi la loro benevolenza”, ha dichiarato l’ex sostituto procuratore.
“Ora però il problema che questi video siano stati diffusi in questo modo è un’azione che stride con il ruolo istituzionale di chi lo ha ricevuto. Perché chi lo ha ricevuto sa perfettamente che in questi video c’è qualcosa di deontologicamente scorretto da parte del magistrato. Sarebbe stato molto più lineare e corretto, in uno stato di diritto, muoversi per la strada ufficiale rivolgendosi cioè al procuratore generale della Corte di Cassazione e al Ministro della giustizia.
Recuperiamo la separazione dei poteri e ognuno faccia il proprio lavoro in questo Paese. Determinare la sfiducia dei cittadini rispetto a un potere dello Stato come la magistratura, è qualcosa che gli altri poteri dello Stato, legislativo ed esecutivo, non possono fare”, ha infine concluso Sabella.