ABUSO D’UFFICIO, A. INGROIA (AVV.) A CUSANO ITALIA TV

ABUSO D’UFFICIO, A. INGROIA (AVV.) A CUSANO ITALIA TV: “DIBATTITO PIU’ IDEOLOGICO CHE FUNZIONALE. IL VERO PROBLEMA? I TEMPI INACCETTABILI DELLA GIUSTIZIA”

“Non è un problema della figura dell’abuso d’ufficio ma dell’applicazione inflazionata della figura. Non è che se i magistrati sbagliano in un eccessivo ricorso a una figura di reato, abolisci la figura di reato. Devi invece intervenire sulla magistratura che sbaglia. Oggi il dibattito è più ideologico che funzionale. Il vero problema della giustizia sono i tempi inaccettabili e su questo non c’è nessun governo, di destra o di sinistra, che si sia rimboccato le maniche per intervenire”.

Queste le parole dell’avvocato e già procuratore di Palermo, Antonio Ingroia, nel corso della trasmissione di Cusano Italia Tv “L’imprenditore e gli altri”. “C’è a monte un altro tema ancora, quello della responsabilità politica”, ha proseguito Ingroia. “Perché c’è abuso d’ufficio e abuso d’ufficio. Se noi applichiamo la legge Severino con un’accetta c’è il rischio che, per un’ipotesi di abuso d’ufficio ‘minore’, si mandi a casa magari chi viene assolto. Viceversa, il contrario. Sono convinto che la ricetta magica sia accorciare drasticamente i tempi della giustizia. Se invece di 10, si arrivasse in 2 anni al grado della sentenza effettiva, avremmo risolto mille problemi. Quando avremo ridotto i tempi della giustizia potremo fare a meno della legge Severino e attuare il principio della responsabilità politica nei casi più eclatanti”.

E sempre in merito al reato d’ufficio, Ingroia ha continuato dicendo: “Come dicono i giuristi, è un reato a forma libera. Esistono vari modi con la condotta mediante la quale si può arrivare a condannare questa fattispecie, ma bisogna avere almeno due requisiti: la violazione di legge e l’intenzione di favorire o danneggiare qualcun altro. Questi sono dei paletti che non lo rendono evanescente. E non sono d’accordo sul fatto che i magistrati non paghino”, ha poi aggiunto. “Condivido il referendum sulla responsabilità diretta dei magistrati, ma abolire l’abuso d’ufficio non è un rimedio adeguato. Con la totale abolizione si determinerebbe un vuoto di tutela”, ha concluso Antonio Ingoria.