Covid, A. Buonguerrieri (Capogruppo FDI commissione COVID): la commissione non è un tribunale, valutiamo eventuali responsabilità politiche. Pressioni no-vax? Vogliamo ascoltare tutti, è finito il tempo del pensiero dominante.
“I lavori della Commissione d’Inchiesta Covid procedono spediti, abbiamo scelto un criterio temporale tramite cui con le audizioni andremo di pari passo con le varie fasi della gestione della pandemia. Adesso stiamo affrontando la prima fase, quella della preparazione della risposta dell’Italia all’emergenza pandemica, e stiamo per questo ascoltando tutte le associazioni dei familiari delle vittime covid, le associazioni dei medici e delle forze dell’ordine che hanno lavorato in prima linea nella prima fase, ma non solo ovviamente, della gestione della pandemia”. Così ai microfoni di Radio Cusano, durante la trasmissione ‘Cinque Notizie’ condotta da Gianluca Fabi, l’On. Alice Buonguerrieri, Capogruppo FDI Commissione Covid. “Sta purtroppo venendo fuori quello che noi abbiamo sempre sostenuto-dichiara- ovvero che l’Italia non era pronta così come invece Conte e il governo avevano affermato in più occasioni. Coloro che abbiamo sentito, in particolare i familiari delle vittime Covid ma anche e soprattutto i medici in prima linea, ci dicono che non c’era un piano pandemico, non c’erano i dispositivi di protezione, non c’erano posti letto né macchinari medici a sufficienza; gli stessi medici e gli stessi pazienti si sono trovati, all’inizio innanzitutto, senza mascherine e senza tute per svolgere il lavoro. Questo è stato quello che abbiamo raccolto dalle prime e numerose audizioni perché la commissione sta lavorando con tempistiche incessanti: ogni settimana facciamo una media di due audizioni dove sentiamo più associazioni, più comitati e più enti. E’ stata sottolineata anche una comunicazione non chiara” ribadisce l’On. Buonguerrieri. “Alcune associazioni di medici e sindacati hanno anche sottolineato il fatto che purtroppo, soprattutto nella prima fase, non c’è stata alcuna condivisione nelle scelte e nessuna considerazione, per le criticità e le richieste avanzate al governo, da parte degli stessi sindacati dei medici. Per cui in questa prima fase stiamo rilevando le cose che noi diciamo da tempo, e cioè che l’Italia era tutt’altro che pronta, a discapito di tutti i cittadini”. E in merito al fatto che Conte tiri in ballo Draghi per l’obbligo del vaccino agli over 50, dichiara “c’è tempo per convocare e sentire tutti. Ma rispetto all’allora Premier Conte, due sono i veri temi che lo riguardano: il primo è relativo all’incompatibilità dello stesso Conte: ci troviamo cioè di fronte, così come abbiamo letto anche su alcuni quotidiani, a un caso tipico per cui il controllore deve controllare il controllato? Poi c’è un altro tema, che lui tenta di nascondere sollevando tutte queste criticità, inesistenti, che riguarda il fatto di poterlo audire. Vale a dire: Conte partecipa alla commissione per collaborare davvero, come dice, a fare chiarezza su ogni fase della pandemia o partecipa per scappare da eventuali domande e dalle relative risposte? Perché, dalle notizie che abbiamo, sappiamo che un commissario non può essere audito. Lui dice di voler essere audito, ma delle due l’una. E comunque-sostiene ancora-andando avanti con le audizioni convocheremo tutti coloro che serviranno”. In merito alla possibilità che la Commissione possa risentire delle pressioni del mondo no-vax “noi non risentiamo di nessuna pressione. Vogliamo ascoltare tutti. E’ finito il periodo del governo Conte in cui o ti adeguavi al pensiero unico dominante o venivi isolato e silenziato, senza possibilità di replica o contraddittorio. Con il governo Meloni e con la Commissione d’inchiesta parlamentare sul Covid, il nostro unico obiettivo è fare chiarezza”. Infine, sulle dichiarazioni dell’On. Licia Ronzulli che ha espresso la volontà di Forza Italia di non usare la commissione come un tribunale dell’inquisizione o come strumento di propaganda politica “non mi meravigliano le dichiarazioni della collega Ronzulli di FI”. E spiega “è ciò che sosteniamo noi da sempre: la commissione d’inchiesta non è un tribunale, ma la commissione nella quale si devono accertare i fatti ed eventualmente rilevare se ci sono state delle responsabilità politiche anche e soprattutto al fine di non ricommettere gli stessi errori. E’ un’azione di verità e di approfondimento doverosa nei confronti di tutti gli Italiani e soprattutto di tutti coloro che hanno perso un proprio caro durante la pandemia”, ha concluso l’On. Alice Buonguerrieri.