Migranti, S. Ceccanti (Costituzionalista): “La magistratura dovrebbe parlare attraverso sentenze e non dare giudizi governo, e la politica non dovrebbe fare polemica sui giudici. Temo ci sia allergia ai governi stabili
“Io nel 2016 ero a favore della campagna del Referendum Renzi-Boschi e mi sono trovato spesso a confrontarmi nel dibattito con PM che sostenevano il no, impegnatissimi politicamente perché vincesse il no. Mi sembra che ci sia una certa allergia ai governi stabili indipendentemente da chi ne è a capo”. Queste le parole del costituzionalista Stefano Ceccanti ai microfoni di Radio Cusano nel corso della trasmissione ‘5 Notizie’, condotta da Gianluca Fabi, in merito ai nuovi scontri in corso tra politica e magistratura sul caso dei migranti in Albania. Il costituzionalista prosegue “ricordiamoci che anche il governo Prodi II cadde per un’inchiesta riguardante il ministro di giustizia Mastella, quindi forse i nodi di sistema sono diversi da quelli di una parte politica della magistratura, cioè il tema è più complesso. Nessun potere di per sé è infallibile nemmeno quello giudiziario -continua Ceccanti- ma molte di queste inchieste, compresa quella a Mastella, si chiusero nel nulla. Bisognerebbe eliminare il meccanismo per cui si ritengono le persone immediatamente condannate per il solo fatto di essere rinviate a giudizio. D’altra parte a mio avviso la politica dovrebbe essere più autorevole e dovrebbe cercare di evitare i conflitti”.
Si sofferma poi sul tema migranti in Albania “nel caso specifico io non credo che il conflitto sia politico, ma che ci sia un problema di interpretazione tra diritto comunitario e diritto interno. La nostra Costituzione ci dice che tra una normativa interna in conflitto con una normativa comunitaria, va disapplicata la prima: ma qui il giudice in questione ha semplicemente applicato la normativa in essere. Mi sembra quindi che non sia un conflitto politico tra governo e magistrati, ma solo la contrapposizione tra due tesi. La magistratura dovrebbe parlare attraverso le sentenze e non dando giudizi sul governo, e la politica al contempo non deve fare polemica sui giudici ma soffermarsi sulle cose”.
Interrogato dal conduttore, Ceccanti poi commenta le parole del Presidente Mattarella “dice che le istituzioni sono di tutti? I quirinalisti dicono che le sue parole non si riferivano agli scontri tra governo e magistratura ma al fatto che le forze politiche non riescano a eleggere da un anno un giudice costituzionale. Si rischia infatti che in mancanza di uno dei componenti, la Corte Costituzionale non possa prendere decisioni. Il tema- afferma- è che si rischia di paralizzare un organo di vertice perché c’è incomunicabilità tra le forze politiche. I partiti sono stressati dalle varie elezioni regionali che inaspriscono ulteriormente il clima politico essendo disseminate nell’arco dell’anno. Questo porta a una continua febbre elettorale che spinge le varie forze politiche a pensare solo a come marcare le differenze tra coalizioni e partiti. Accorpare i vari appuntamenti elettorali-conclude Ceccanti- permetterebbe di non pensare solo a quello e creare un clima in cui ci si possa mettere d’accordo su altro nei periodi restanti dell’anno”.