Dossieraggio, L. Bisignani (giornalista) “Il nostro sistema è bucato, non voglio pensare a cosa possano fare i servizi segreti nemici. Di Meloni ho stima ma si circonda di gente non alla sua altezza
“Mi sembra strano che all’improvviso siano venute fuori tutte queste inchieste, dopo che per un anno e mezzo la procura di Perugia che ci lavorava stava andando a rilento. A mio modo di vedere il fatto che, dopo tutto questo tempo, si siano improvvisamente scoperti tutti questi centri di ascolto semiclandestini è singolare”. Comincia così il suo intervento Luigi Bisignani (ex giornalista) ai microfoni di Radio Cusano durante la trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi, in merito alla vicenda di dossieraggio che ha colpito il governo e alcuni esponenti pubblici. E prosegue “come diceva Andreotti, a pensare male si fa peccato ma spesso ci si indovina. Non vorrei che tutte queste inchieste siano venute fuori solo per nascondere il vero cancro, che era il gruppo Striano. In sostanza, dobbiamo dirci che il nostro sistema è bucato, e se sono in grado di bucarlo a Milano non oso pensare cosa possano fare i servizi segreti non amici”.
Richiesta l’opinione sul fatto che il governo Meloni subisca pressioni rispetto all’accaduto, Bisignani dichiara “io ho scritto un libro su Giorgia Meloni che lei non ha gradito. Questo nonostante io abbia di lei una grande considerazione e infatti nel mio libro ‘I potenti al tempo di Giorgia’ la definisco come una possibile futura Margaret Thatcher. A mio avviso il governo si auto-sabota da solo, non credo abbia bisogno di un complotto esterno. Pensiamo- precisa- al caso di Lollobrigida che ferma i treni o al caso della pistola a Capodanno. Non parlo del ministro Sangiuliano perché non voglio infierire su una vicenda personale. Il tema- continua- è che la Meloni è circondata da una classe dirigente non alla sua altezza, che le crea guai continui. Lei dovrebbe parlare meno di controlli e attività di disturbo e guardarsi dentro al proprio gruppo”.
Bisignani conclude il suo intervento precisando il motivo per cui la vicenda Striano è cosi diversa dalle altre. “Il fatto è semplice. Si tratta di una vicenda in cui diverse persone facenti parte dello Stato e della pubblica amministrazione hanno partecipato. E con una serie di coperture pazzesche. Si tratta di un intreccio assolutamente perverso, in cui alcuni di quelli che hanno partecipato sono nella commissione di controllo e controllano quello che è stato fatto, come De Raho che ne è il vicepresidente. Dobbiamo dirci che il nostro Stato è un colabrodo, la nostra struttura digitale non funziona. Abbiamo sempre fatto autority su privacy e sicurezza ma gli organi dello Stato non parlano tra loro e con i sistemi stessi, rendendoli facilmente penetrabili. E poi-conclude- diciamo la verità: ormai tutti ci sentiamo spiati, non solo i ministri ma anche il macellaio sotto casa. Nel nostro paese tutti sono terrorizzati e questo clima ha favorito il proliferarsi di società che con pochi spiccioli riescono a bucare la tua mail o il tuo conto. Per non parlare della possibilità di accesso alle informazioni sanitarie, il che è molto inquietante” chiosa Bisignani.