Autonomia differenziata, F. Politi (costituzionalista): “Corte Costituzionale ha smontato legge

Autonomia differenziata, F. Politi (costituzionalista): “Corte Costituzionale ha smontato legge Calderoli pezzo per pezzo. La maggioranza che esulta per blocco referendum è indice di debolezza”

“La Corte costituzionale, sebbene abbia rigettato la questione di costituzionalità per l’intera legge sull’autonomia differenziata, ha tuttavia dichiarato incostituzionale la legge Calderoli su molti punti. In teoria perciò la legge non è incostituzionale, è che ci troviamo davanti a una legge smontata pezzo per pezzo”. Comincia così il suo intervento ai microfoni di Radio Cusano il costituzionalista Fabrizio Politi intervenuto durante la trasmissione ‘5 Notizie’, condotta da Gianluca Fabi, in merito al pronunciamento della Corte costituzionale sull’autonomia differenziata. E prosegue “il fatto che la legge sia stata dichiarata incostituzionale per 7 diverse norme la dice lunga sulla forte bocciatura che c’è stata, ma d’altronde la cosa era prevista da numerosi costituzionalisti. Io stesso avevo già avuto modo di dire-spiega- come una legge del genere sia in contrasto con la Costituzione per quanto riguarda l’articolo 116 comma 3, e difatti la Corte ha affermato come il tema del regionalismo differenziato vada interpretato calandolo nella forma dello Stato. Questi sono concetti basilari che sono stati completamente ignorati, e nel merito la decisione è chiara e netta. Attendiamo però-precisa- la sentenza definitiva della Corte”.
Politi si sofferma poi sulle possibili conseguenze di una eventuale bocciatura finale “il tema ora è cosa se ne farà di una legge che dopo questa sentenza è di fatto monca. Andrebbe riscritta daccapo, e perciò penso che il referendum che si era paventato sul tema andrà di fatto bloccato. A proposito- dichiara- ho sentito una consistente parte della maggioranza esultare alla cosa. Questo a mio modo di vedere è un grosso indice di debolezza da parte della maggioranza che preferisce vedere una sua legge, votata in Parlamento, destituita piuttosto che andare al voto e rischiare la bocciatura dei cittadini”.
Il professore conclude la sua intervista commentando le parole di Calderoli, promotore della legge in questione “Calderoli dice che la legge non è stata rigettata ma è solo da correggere? Mi viene da ridere. Onestà intellettuale vuole che si riconosca come la legge sia stata letteralmente smontata, e che questa è un’importante battuta di arresto. Ripeto, quando la Corte afferma che il regionalismo va integrato nella forma dello Stato, sta implicitamente affermando che non si sta rispettando il principio di sussidiarietà e che quindi la legge sta facendo un uso abnorme del concetto di autonomia inasprendo solo le disuguaglianze tra regioni. Una legge regionale non può sovrastare una legge costituzionale senza cambiare la Costituzione, è ovvio. Io credo- termina Politi- che quando vengono bocciati 7 articoli di una legge la legge stessa e il procedimento vadano rifatti daccapo. Ma è meglio che per questa legge non si ricominci affatto”.