Stellantis, On. A. Misiani (PD) “Elkann deve presentarsi in Parlamento”

Stellantis, On. A. Misiani (PD) “Elkann deve presentarsi in Parlamento, vogliamo sapere che intenzioni ha. Meloni folle a tagliare fondi industria automobilistica in momento di crisi”.

“Credo che se la cifra della liquidazione dell’A.D Tavares sia congrua a quella di cui si vociferava, 100 milioni di euro, sarebbe un’oscenità di fronte a stipendi che non crescono e alle pensioni minime salite solo dell’1.8%, per non parlare dei pessimi risultati da lui raggiunti come A.D di Stellantis che lo hanno portato a queste dimissioni”. Lo ha dichiarato ai microfoni di Radio Cusano l’On. Antonio Misiani, responsabile politiche economiche del PD, durante la trasmissione ‘5 Notizie’ condotta da Gianluca Fabi in merito alle dimissioni di Tavares da AD di Stellantis. A proposito del rifiuto del presidente Elkann di presentarsi in Parlamento per discutere della situazione societaria afferma “lo abbiamo più volte chiesto anche noi del PD di venire in Parlamento per riferire. Non possiamo aspettare mesi che venga scelto il nuovo AD per capire che intenzioni ha Stellantis e che tipo di impegni voglia prendersi col nostro Paese. A tal proposito-continua- non credo come si dice che la politica debba interferire nella decisione in merito all’assunzione di un nuovo AD, queste sono logiche di mercato che spettano agli azionisti societari. Forse nel socialismo reale la politica partecipava a queste scelte, ma ora non è così. Nostro compito invece è capire che strategie Stellantis voglia attuare visto che quelle messe in campo da Tavares hanno palesemente fallito”. Risponde poi alle accuse della maggioranza in merito a un presunto silenzio sulla vicenda da parte dell’opposizione “sono accuse di retroscena senza fondamento. In questa legislatura il PD ha presentato 32 interrogazioni parlamentari su Stellantis e le sue strategie economiche, e la stessa Schlein ha messo in chiaro le posizioni del partito nell’audizione di Tavares, criticandolo apertamente. Francamente non so di che silenzio si parli”. Misiani termina la sua intervista analizzando possibili soluzioni per uscire dalla crisi automobilistica che l’Europa sta vivendo “penso che ci si debba tutti rimboccare le maniche, tralasciando la propaganda e la politica politicante. E i primi a farlo devono essere proprio i costruttori di auto europei, che oggi sono in notevole ritardo tecnologico rispetto ai competitor. La direzione dell’auto è sicuramente improntata verso l’elettrico, ma bisogna far presente-sottolinea- che negli ultimi 10 anni il costo di produzione dell’elettrico in Cina è dimezzato, invece in Europa è aumentato. Dobbiamo recuperare terreno sullo sviluppo di software e batterie e sulla filiera” chiosa l’On. Misiani secondo cui “c’è bisogno di mettere in atto delle strategie europee e nazionali per favorire questa ripresa. Soprattutto a livello europeo, visto che l’Europa si è data dei traguardi importanti nel tempo come quello della decarbonizzazione. Ma non basta mettere tempi e limiti, servono politiche industriali e soldi per attuarle. Tutto ciò va applicato anche in ambito nazionale -conclude – e in merito trovo folle la scelta del governo Meloni di tagliare dell’80% i fondi per l’industria automobilistica; bisognerebbe invece investire in settori come quello della componentistica per la conversione all’elettrico piuttosto che costruire fabbriche di batterie per auto. Questo vuol dire affrontare la crisi a mani nude: chiediamo al governo, perciò, di ristabilire il fondo per l’industria automobilistica introdotto dal governo Draghi” ha dichiarato Antonio Misiani.