Governo, P. Paganini (analista geopolitico) “Meloni si è costruita con la sua grinta, ora però c’è bisogno di riforme concrete. Lega? Tempo che Salvini si faccia da parte”
“È evidente che questa è una realtà storico-politica unica che la premier Meloni si è costruita con la sua determinazione, convinzione su poche idee, che per inciso spesso non condivido. D’altra parte ha avuto la fortuna di avere alcune contingenze storiche dalla sua come l’ascesa delle destre internazionali: l’America di Trump, l’Argentina di Milei, e le Destre europee di Orban e soci, sono un esempio. Contemporaneamente si trova davanti a una debolezza storica, unica in due secoli, di Francia e Germania, che indebolisce ulteriormente l’Europa ma conferisce all’Italia il ruolo di unico interlocutore credibile. Per guidare però l’Europa servono doti ben precise che questa destra, conservatrice, sembra non avere. È urgente che Meloni e la Presidente della commissione europea Von der Leyen, conducano l’Europa in una direzione di riforme concrete, soprattutto. Tuttavia, cambiamento e conservatorismo sono un ossimoro, oggi”. Lo ha dichiarato Pietro Paganini, analista socio economico e policy innovator, intervenuto su Rai News 24 in merito alla situazione economico e politica italiana ed estera.
A proposito del rapporto tra la destra italiana e il presidente argentino Milei ha proseguito “Milei è una figura complessa da commentare. Piace ai liberisti e agli italiani perché è un anarcoide, sentimento condiviso dalla maggioranza degli italiani che guardano prima ai fatti loro, seppur l’anarchia è altra cosa. Alla stregua di Milei c’è Musk che ha sempre detto di voler ridurre la burocrazia. Il tema- commenta Paganini- è che questa Italia e questa destra con lo Stato e nello Stato ci campano. Milei è interessante da seguire per la sua figura- chiosa Paganini- perché è un libertario ma ha poco a che fare con la destra sociale italiana. Si può unire alla Meloni nella sua battaglia alla cultura woke, ma per il resto sono distanti. Un piano politico come quello di Milei è inapplicabile per questa destra, che è profondamente radicata nella burocrazia e nel denaro pubblico”.
E sull’abolizione dell’emendamento che prevedeva l’aumento ai ministri “politicamente per la destra è stato darsi la zappa sui piedi, infatti Crosetto con molto acume politico ha fatto dietrofront. Qui però il tema-spiega- è che si litiga per pochi spicci quando si discute la legge di Bilancio, quindi il futuro delle risorse italiane. La questione è se si sta o meno investendo sulla sanità, se sia sufficiente ciò che è stato varato. Bisogna poi partire dal presupposto che la coperta è corta e il debito sale. Dovremmo cercare un modo-continua- di incentivare gli investimenti degli italiani, che pian piano stanno estinguendo i loro depositi. Questi sono i temi, ma capisco che gli stipendi dei ministri aizzino più il dibattito”. L’analista geopolitico si sofferma poi sul conflitto in Ucraina “Io sono un nonviolento e nel mondo ideale non ci sarebbe bisogno della difesa, ma viviamo in una situazione in cui è necessario difenderci. L’Europa è divisa in tal senso e tutti parlano con Putin singolarmente: si sta evidentemente aspettando Trump che detti una soluzione. L’Europa ha mostrato tanta debolezza, non si è stati in grado di andare in Russia e Ucraina a concordare una pace conveniente. Abbiamo perso risorse e uomini in una guerra stupida”. Paganini conclude in ultima battuta parlando della situazione della Lega e del suo segretario Salvini “Io sono felice che la Lega voglia tornare alle origini e riprendere i valori del Nord, come dice il nuovo segretario della Lega in Lombardia Romeo, ma bisogna capire quali siano i valori di cui si parla”sottolinea Paganini. “Forse vogliono tornare all’idea di federalismo, che per inciso non sono mai riusciti a fare, ma sono convinto che sia più un movimento culturale che politico. Oggi i problemi dei lombardi sono quelli che hanno i cittadini del Sud, solo meno gravi. Forse servirebbe una lega del Sud che porti ricchezza anche lì . Io credo- conclude Paganini- che la Lega dovrebbe fare spazio a nuove idee e nuovi personaggi. È tempo che Salvini si faccia da parte, le sue idee e il suo modo di fare hanno esaurito la loro spinta propulsiva. Ci vuole una Lega giovane e con idee nuove, riprese anche dal passato tipo quella del federalismo di Cattaneo rivisto in chiave contemporanea”.