Cremaschi (Potere al Popolo): “Messaggio di Francesco contro guerra non era vuoto”

Papa, G. Cremaschi (Potere al Popolo): “Messaggio di Francesco contro guerra non era vuoto alla Miss Italia. Ho sempre apprezzato sua posizione contro conflitti ”
“Ricordo con emozione l’incontro che ci fu tra i portuali di Genova e Papa Francesco nel 2021. Quell’incontro avvenne perché i portuali scioperarono, impedendo a un carico di armi destinato alla guerra dello Yemen di partire. Francesco lodò il loro comportamento e, avendo saputo che rischiavano il carcere e il lavoro per quell’azione, li incontrò. Questo è un atto che gli ho sempre riconosciuto, anche perché da ateo rivendico il diritto di giudicare le personalità religiose come Francesco non dal punto di vista religioso, ma in quanto personaggi politici. La sua posizione contro i conflitti l’ho sempre apprezzata, perché rientrava in un ambito politico. Alcune sue posizioni non le ho mai condivise, come quella sull’aborto, ma rientravano nell’ambito di una personalità religiosa che era attaccata alle sue radici: però non si possono equivocare delle posizioni prese dal Papa e stemperarne altre nel buonismo del politicamente corretto”. Si è espresso così, in merito alla figura di Papa Francesco, Giorgio Cremaschi (Potere al Popolo) e sulle posizioni prese durante il suo pontificato. E ha proseguito “Tutti i Papi sono contro le guerre? Non è proprio così, il messaggio di Francesco era diverso. Il suo non era un messaggio vuoto alla ‘Miss Italia’ -spiega- che dice semplicemente che non bisogna fare la guerra. Il suo era un messaggio più profondo e preciso che, al contrario di altri Papi, sottolineava come ci fosse un rapporto diretto tra la guerra e l’industria delle armi. Francesco non ha mai avuto paura di dire che le guerre si fanno perché le armi vengono prodotte”. Cremaschi termina quindi l’intervento analizzando il rapporto tra il Papa e la sinistra “Io faccio parte di quella sinistra che ha perso all’interno della sinistra stessa. Per capirci, quella delle battaglie sociali che miravano all’uguaglianza. La sinistra che ha vinto, che oggi viene definita neoliberale, ha però perso contro la destra nel mondo. E questo è accaduto perché- sostiene Cremaschi- se non si va ai nodi delle questioni sociali, non si ottiene nulla. Milei nella sua follia una cosa giusta in Francesco l’aveva notata: non era un Papa anticomunista. Rispetto ai Papi prima di lui aveva capito che le questioni sociali vengono prima, e infatti se si doveva schierare con i comunisti per lui non era un problema” ha concluso Giorgio Cremaschi.